Una scrittura collettiva contro le mafie nel centenario di don Milani, seminario Unical-Ciliberto

Crotone Tempo Libero

Il corso di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria e l’Istituto Ciliberto di Crotone insieme per realizzare una scrittura collettiva contro le mafie nel centenario della nascita di don Lorenzo Milani.

Si parte venerdì 17 febbraio alle 9.30 con un seminario in modalità mista che avrà come ospite Luisa Impastato, presidente Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.

L’iniziativa sarà aperta dai saluti istituzionali di Girolamo Arcuri, Dirigente Scolastico dell’Istituto Ciliberto di Crotone, e dalle introduzioni di Giancarlo Costabile, laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia Dices Unical, e di Rossella Frandina, docente di Lettere del Ciliberto.

Il programma dei lavori prevede la relazione del giornalista del Quotidiano del Sud, Antonio Anastasi. Gli studenti e le studentesse del Ciliberto, Team I Disobb3dienti, animeranno infine il dibattito con i loro interventi e domande.

Il progetto di una scrittura collettiva contro le mafie è sostenuto dalla Rete nazione delle scuole di Barbiana 2040, diretta da Rita Fumagalli, Dirigente Scolastica dell’Istituto Sorisole di Bergamo, e vedrà l’attiva partecipazione di Edoardo Martinelli, allievo di don Milani a Barbiana e coautore di Lettera a una professoressa.

Coniugare memoria, testimonianza, impegno e riscatto per progettare in modo plurale attraverso una pedagogia del Noi il cambiamento culturale e socio-educativo della Calabria: questo è in sintesi l’obiettivo del percorso di riflessione, lavoro pedagogico, e scrittura collettiva che caratterizzerà l’attività nei prossimi mesi di questo gruppo di docenti, giornalisti, studenti e studentesse.

La lotta alle mafie deve prioritariamente muovere da un percorso di formazione critica delle coscienze giovanili costruendone quel protagonismo sociale che don Lorenzo Milani evocava a Barbiana con grande forza etica e educativa.

La grammatica del Noi, che la scrittura collettiva del Priore rende esplicita, può essere uno strumento importante per affermare un nuovo alfabeto dei diritti costituzionali di prossimità che in Calabria sono oggetto di una sistematica e quotidiana distorsione non più accettabile.