Le donne e la progettualità presente e futura, se n’è discusso con Ordine dei Geologi della Calabria
Sabato scorso, 11 febbraio, si è tenuto a Reggio di Calabria, nella sala della biblioteca “G. Trisolini” di Palazzo Corrado Alvaro, il convegno “Donne: progettualità presente e futura”, organizzato dall’Ordine dei Geologi della Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori e con l’Ordine degli Ingegneri della provincia.
Dopo i saluti istituzionali di Carmelo Versace, Sindaco f.f. della Città Metropolitana, e degli Assessori Irene Calabrò e Angela Martino, si è aperta la prima sessione, dedicata al tema “La scienza incontra le professioni”, con i contributi di autorevoli rappresentanti del mondo delle Professioni e della Ricerca.
Successivamente, diversi relatori hanno relazionato su “L’esperienza delle donne nella scienza” e “Le associazioni che sostengono le donne nella scienza”.
L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, tra i vari obiettivi per garantire benessere e stabilità, sottolinea anche l’importanza del raggiungimento della parità di genere, da perseguire altresì attraverso la valorizzazione delle competenze e la garanzia di pari opportunità.
L’obiettivo 5.5 prevede, infatti, piena ed effettiva partecipazione delle donne, e pari opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali, negli ambiti della vita politica, economica e pubblica.
“Anche il Pnrr – ha spiegato Milena Tripodo, delegata CPO dell’Ordine dei Geologi della Calabria – con la Missione 5 punta sull’inclusione sociale e la coesione territoriale: uno degli obiettivi principali è favorire l’occupazione delle donne e dei giovani. In dettaglio, un aspetto molto importante su cui si concentra la Missione 5 riguarda proprio la riduzione dei gender gap nel mondo del lavoro e a tal fine favorisce la creazione di imprese femminili, grazie a finanziamenti per l’avvio o il consolidamento delle imprese guidate da donne, a misure per la conciliazione vita-lavoro e alla creazione di un clima culturale favorevole”.
“È stato inoltre introdotto un sistema nazionale di ‘certificazione di parità di genere- per le imprese per incentivarle a ridurre il divario tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera e parità retributiva a parità di lavoro, nonché adottare misure a tutela della maternità. L’obiettivo è quindi sostenere l’emancipazione femminile, l’imprenditorialità femminile e la lotta alla discriminazione di genere”, ha concluso.
Il Presidente dell’Ordine dei Geologi, Giulio Iovine, ha sottolineato come “tra i professionisti calabresi, la presenza di donne rappresenti circa un quarto del totale degli iscritti. I dati statistici sugli iscritti e i laureati in discipline geologiche indicano percentuali leggermente superiori, pari a circa un terzo. Tuttavia, durante il percorso post lauream, i dati si confermano preoccupanti, con percentuali tra i sessi paragonabili soltanto in corrispondenza della fase del Dottorato, mentre le posizioni superiori e apicali (dai contratti di ricercatore a tempo determinato, all’ordinariato) tendono a essere monopolizzati dagli uomini. La struttura patriarcale del mondo della ricerca e delle professioni riflette quella del contesto culturale, con radici ben definite nella tradizione millenaria”.
A proposito di donne di grande rilievo nella storia della Cultura e della Ricerca, il Presidente ha voluto ricordare l’esempio di Ipàzia di Alessandria, vissuta nel IV secolo e.v. “figlia del Rettore del Museo-Biblioteca, donna di grande talento in varie discipline (dalla filosofia, alla matematica, all’astronomia…), che per le sue grandi capacità esercitò un’enorme influenza tra i potenti dell’epoca. Il suo ruolo fu a tal punto scomodo, da scatenare la reazione violenta di un gruppo di cristiani, che intervennero a difesa del Vescovo Cirillo in una disputa con il Prefetto Oreste (che mal sopportava le ingerenze del religioso nelle questioni di amministrazione della città)”.
“Ipàzia - ha spiegato ancora Iovine - fu accusata di essere la causa del dissidio tra i due, e fu trucidata in modo estremamente cruento: trascinata lungo le vie della città, legata a un carro, e smembrata in pezzi; le furono cavati gli occhi mentre era ancora in vita, e quindi bruciata viva. La ferocia mostrata nei confronti di Ipàzia dai fanatici religiosi derivò certamente – secondo il Presidente – proprio dal fatto che si trattasse di una donna, autorevole e affascinante, capace di condizionare fortemente la politica del suo tempo. Un’invasione di campo in un ruolo tipicamente maschile, secondo la tradizione maschilista che perdura ancora oggi>. Il Presidente ha, infine, invitato le donne a <insistere con tenacia nelle rivendicazioni per le pari opportunità, coinvolgendo anche gli uomini, tenendo presente che la strada è ancora lunga e in salita”.
Dal dibattito in sala è emerso come la disparità di genere sia ancora ben evidente nei percorsi di carriera delle donne, sia in ambito scientifico sia professionale e imprenditoriale. Pertanto, risulta fondamentale impegnarsi per agire e guidare il necessario cambio di mentalità, riflettendo sulle modalità con cui si continuano ad alimentare fenomeni di segregazione occupazionale, orizzontale e verticale.