Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia, la racconta il Circolo L’Agorà
Martedì prossimo, 7 marzo, il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una nuova conversazione sul tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia”.
Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell'atmosfera millenaria della “Città della Fata Morgana”.
Questa voce concerne le piazze più importanti e note. Piazza De Nava, rappresenta la rinascita della città dello Stretto a seguito del terremoto del 28 dicembre 1908 ed in tale area trovano allocazione tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento; quello liberty; e quello razionalista italiano del ventennio.
Non a caso il luogo è dedicato al famoso statista, in quanto lo stesso fu il promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il sisma.
È la piazza su cui dà il prospetto principale di Palazzo Piacentini, ossia il Museo nazionale della Magna Grecia ed è intitolata al reggino Giuseppe De Nava, ministro del regno d'Italia nel 1918 e nel 1921.
Al centro della stessa, adornata da vari esempi arborei, sorge una monumentale fontana a due bocche, sormontata da una statua raffigurante il ministro De Nava.
Queste testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede una visione moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, non tenendo conto quindi di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali.
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di anali da parte dell’onorevole Fortunato Aloi, ospite del sodalizio culturale reggino. La conversazione sarà disponibile sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 7 marzo.