‘Ndrangheta in Lombardia: Crivaro voleva aprire locale vip con Marzouk
L'esponente della ‘ndrangheta lombarda arrestato dalla polizia a Sondrio, il latitante Francesco “Franco” Crivaro, era un amico di Azouz Marzouk, marito e padre di due delle quattro vittime della strage di Erba. Come emerge dall'inchiesta “Il crimine” della Dda di Milano il tunisino era ospite fisso nel ristorante di Crivero, il Coconaut. Crivaro avrebbe voluto trasformarlo in un locale supervip coinvolgendo nell’operazione Lele Mora e lo stesso tunisino. Il progetto non andò mai in porto ma Crivaro venne visto, dopo la strage e durante le prime fasi processuali, sempre in compagnia di Marzouk. Una frequentazione comunque pericolosa per Azouz, se vero, come risulta agli atti dell'inchiesta, che Crivaro, uno che girava armato, viene indicato dai magistrati milanesi come l'intermediario con pericolosi trafficanti albanesi, l'usuraio che minaccia di violentare la moglie delle vittime, l'uomo che ha favorito la latitanza di due boss in Tunisia, e la mente che si occupa per conto dell'organizzazione dell’esportazione dei mezzi d'opera in Tunisiaa, un traffico di macchine edili.
In un passo delle intercettazioni (successive alla strage di Erba) su Pasquale Varca, arrestato nella maxioperazione anticrimine dell'estate scorsa in Lombardia (quella nella quale è invece sfuggito Crivaro) e capo della Locale di Erba di cui faceva parte Franco, il boss accenna alla sottrazione di una partita di 550 chili di cocaina al clan albanese, e ne teme la vendetta. “Ci rendiamo conto che ci stiamo mettendo contro, gente - che questi qua non hanno scrupoli - dice - . che vengono vi prendono i piccolini e li fanno pezzi-pezzi”.