Al “Radice-Alighieri” di Catona celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua
L’istituto comprensivo Radice-Alighieri di Catona, diretto dal Dirigente scolastico Simona Sapone, ha celebrato insieme all’Arpacal - l’Agenzia Regionale Per La Protezione dell’Ambiente della Calabria - rappresentato da Giovanna Belmusto, Direttore Provinciale del Dipartimento di Reggio Calabria, la Giornata Mondiale dell’Acqua istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, in un evento organizzato da Eliana Carbone e svoltosi sotto la supervisione tecnica del Prof. Roberto Ripepi.
Sapone ha aperto il convegno rivolgendosi ai ragazzi di tutte e cinque le classi prime medie dell’Istituto scolastico sottolineando di avere accolto ben volentieri e con entusiasmo l’iniziativa proposta, attesa l’importanza della sensibilizzazione su una tematica così rilevante, e ha ribadito più volte che l’acqua è fonte di vita, cioè indispensabile per la vita di ogni organismo vivente e che tutti pertanto devono averne diritto di accesso, in particolare a quella potabile ed ai servizi igienico sanitari come previsto dall’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Perciò, ha evidenziato ancora la dirigente, è opportuno che tutta la collettività sia consapevole della necessità di lottare contro l’inquinamento provocato dalla contaminazione delle acque e contro lo spreco idrico proprio in ragione della riduzione dell’acqua dolce per la siccità provocata dal cambiamento climatico in atto.
Successivamente è iniziato l’intervento della prima relatrice, Carbone, che ha parlato agli studenti della necessità di non sprecare l’acqua nella vita quotidiana, proprio perché essa inizia a scarseggiare sia per il surriscaldamento globale dovuto all’aumento dei gas serra, ma anche per le guerre, per l’inquinamento, ed utilizzare comportamenti di prevenzione come: accertarsi di aver sempre chiuso bene i rubinetti, accertare di non avere perdite invisibili, far funzionare la lavatrice e la lavapiatti a pieno carico, lavare frutta e verdura tenendole a mollo in una ciotola e non sotto l’acqua corrente, evitare di lasciare scorrere l’acqua del rubinetto quando si lavano i denti, lavare l’automobile con un secchio e non usare la pompa, bagnare il giardino con la pompa nelle ore serali ecc.
Carbone ha poi continuato il discorso parlando dell’inquinamento idrico che si concretizza nelle piogge acide i cui effetti sono devastanti per l’ambiente e per l’uomo, nella contaminazione delle acque per danneggiamento degli impianti, nell’estinzione delle specie marine anche a causa della plastica che quando è degradata a 2 mm viene scambiata per pesci dagli altri pesci che muoiono o rimangono feriti e comunque la contaminazione finisce nella catena alimentare, nel danno prodotto dalla pesca a strascico che è una pesca non selettiva e che riattiva la fuoriuscita dell’anidride carbonica depositata nei fondali oceanici con conseguente acidificazione delle acque, nelle enormi isole di plastica che si sono formate negli oceani e quindi anche della necessità di incrementare le Aree Marine Protette e dell’importanza di sanzionare le navi cisterna che gettano rifiuti in mare.
Al relatrice ha infine concluso il suo intervento parlando dell’acqua come fonte di energia rinnovabile e pulita che si possono ricavare dall’acqua e quindi le centrali idroelettriche per l’acqua dolce e invece per l’acqua salata l’energia da gradiente termico, l’energia da gradiente salino, l’energia dalle maree; l’energia dalle correnti marine e l’energia dal moto ondoso.
A questo punto è iniziata la relazione di Giovanna Belmusto che ha subito incentrato l’attenzione degli studenti sulla bellezza del nostro mare non solo dal punto di vista turistico ma anche in termini culturali, economici e che esso è una grande risorsa per la nostra città di Reggio Calabria che si trova nell’unica provincia insieme a Cosenza ad avere una caratteristica e cioè ad essere bagnata da due mari, Ionio e Tirreno, solo che a Cosenza i due versanti sono separati invece a Reggio Calabria c’è l’incontro che genera lo Stretto, un posto unico fin dall’antichità e citato già nell’Odissea con i due mostri Scilla e Cariddi, un posto incantevole in cui l’incontro di queste acque genera questa biodiversità, questo dinamismo di acque che non c’è in nessuna altra parte del mondo.
Belmusto ha quindi sottolineato che il nostro è un mare profondo, dunque è un’acqua che si rinnova con facilità ed in particolare il mar Ionio è più profondo e più freddo ed anche più salato perché nella parte Ionica piove di meno e quindi c’è un minore apporto di acqua dolce, e che l’incontro di questi due mari crea una corrente scendente da Nord a Sud ed una montante intervallate da quella che è nota come “La Stanca”, cioè il momento in cui c’è una stasi di queste correnti e si approfitta per le immersioni, per le pesche importanti: non per niente i Sindaci di Reggio Calabria, di Messina e di Villa San Giovanni vogliono proporre lo Stretto come Patrimonio dell’Umanità.
“Ma cos’è l’Arpacal? - ha continuato Belmusto - … è l’Agenzia Regionale Per La Protezione dell’Ambiente della Calabria e si occupa della prevenzione e protezione dell’Ambiente e cioè innanzitutto si impegna da Giugno a Settembre nella Campagna di balneazione controllando tutte le coste ed in Calabria ci sono circa 670 km di costa balneabile cioè controllata perché poi ci sono i tratti di costa non balneabili come le foci dei fiumi che per legge non sono balneabili nonché i ruscelli, i porti, le aree industriali e le analisi che vengono fatte nel mare sono di due tipi: uno di marcatura biologica ed una di natura chimica ma al mare interessa la biologica perché se è inquinato significa che c’è stato uno sversamento anomalo in mare e quindi bisogna stare attenti ai depuratori che funzionano male o che sono sovraccarichi in periodo estivo e soprattutto agli scarichi abusivi”.
Belmusto ha concluso con un cenno alla Diga del Menta, la più grande Diga d’Europa cominciata nel 1968 e aperta nel 2018, sita nel Comune di Roccaforte del Greco a 1400 km di altezza e con un bacino di 14 km pieni di acqua dolce della montagna e che ha la capacità di raccogliere 18 milioni di metri cubi d’acqua che poi vengono incanalati nelle tubature ed arrivano nelle nostre case, dandoci il grande beneficio di un’acqua pulita che scorre dai nostri rubinetti.
A fine convegno grande è stato l’interesse manifestato dagli studenti che hanno rivolto diverse domande alle due relatrici.