Regione: Talarico, museo archeologico Lamezia punto riferimento
"Noi stiamo portando avanti un lavoro costante e non periodico che va nella direzione di promuovere a livello regionale e nazionale il Museo archeologico lametino, facendo conoscere la ricchezza e soprattutto l'importanza dei reperti che custodisce, in modo da poter diventare punto di riferimento per l'intera Calabria". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico nel corso della visita del Museo Archeologico di Lamezia Terme, all'interno del complesso monumentale del San Domenico, che si e' svolta questa mattina, alla presenza della professoressa Vincenzina Siviglia Purri e dell'ingegner Rocco Purri dell'Associazione Archeologica Lametina. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Talarico - e' quello di intercettare i turisti che arrivano all'aeroporto lametino, che soprattutto grazie agli ultimi accordi con la compagnia aerea Ryanair saranno migliaia, e poi accompagnarli al museo, in un percorso che possa comprendere anche il castello Normanno-Svevo, l'abbazia benedettina, gli scavi di Terina, insomma tutte le ricchezze archeologiche di cui dispone Lamezia. Ecco perche' un lavoro importante sara' anche quello rivolto alla promozione del territorio, in modo da far conoscere quello che c'e' nella nostra citta', e poi valorizzare i beni storici e archeologici di cui Lamezia e' dotata". Nel corso della visita al museo, il presidente Talarico ha potuto ammirare i reperti custoditi nelle diverse sale dedicate alla Preistoria, alla Magna Grecia e al Medioevo. Particolare attenzione e' stata poi dedicata alla sezione preistorica dove sono conservati importanti manufatti del neolitico scoperti nell'area archeologica di Acconia di Curinga, dove n particolare sono custoditi 25 manufatti, tutti corredati da un esauriente ed ampio corredo didattico, che testimoniano la presenza di un complesso di villaggi neolitici nella Piana di Lamezia (datati circa 7mila anni fa) e che verranno prossimamente esposti a Roma, nel Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini". I reperti, portati alla luce nel corso di diverse campagne di scavi avviati dal prof. A. J. Ammermman, sono stati oggetto di approfonditi studi interdisciplinari che hanno visto coinvolti negli anni studiosi ed esperti quali Simona Scarcella (ricercatrice alla Maison des Sciences de l'Homme) e l'ingegner Rocco Purri. I risultati delle ricerche hanno suscitato estremo interesse nella comunita' scientifica nazionale e internazionale ed hanno impreziosito la raccolta di manufatti che e' esposta in modo permanente nella sezione preistorica del Museo Archeologico di Lamezia Terme curato dall'archeologo dottor Roberto Spadea, responsabile scientifico della struttura museale. Di recente, a riaccendere l'attenzione sulla raccolta hanno contribuito ulteriori approfondimenti tuttora in corso e l' integrazione dell'analisi per la datazione dovuta al Dipartimento di Fisica dell'Universita' della Calabria. Sui risultati dei nuovi accertamenti archeologici e sulla missione a Roma dei manufatti portati alla luce ad Acconia di Curinga, mercoledi' 4 maggio si terra' una conferenza stampa a Reggio, a Palazzo Campanella.