Reggio Calabria: eletta la nuova segreteria della Fillea Cgil Area Metropolitana

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Ieri pomeriggio, presso la sede di Gioia Tauro, convocata dal segretario Endrio Minervino, si è tenuta l’assemblea generale della Fillea Cgil Area Metropolitana Reggio Calabria.

Tre i punti posti all’ordine del giorno dell’assemblea: l’elezione del presidente, l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente e l’elezione della segreteria che per il prossimo quadriennio sarà chiamata a “governare” la categoria.

Alla riunione, oltre ai componenti dell’assemblea, hanno partecipato il Segretario Generale regionale, Simone Celebre, e Pasquale Marino, della segreteria area metropolitana.

Come presidente della Fillea Cgil l’assemblea ha eletto, all’unanimità, Michele Gullace. Dopo l’approvazione, sempre all’unanimità, del bilancio di previsione 2023, l’assemblea ha eletto la nuova segreteria.

Sui 24 aventi diritto hanno votato in 20. Con 19 voti favorevoli e un astenuto sono risultati eletti Angela Saggio e Davide Trimboli. Affiancheranno, per il prossimo quadriennio, il segretario, Endrio Minervino.

L’assemblea si è aperta con la relazione del segretario che, nell’affrontare le varie problematiche del settore, ha focalizzato la sua attenzione sulla mobilitazione Nazionale dell’Edilizia indetta dalle strutture nazionali della Fillea Cgil e Feneal Uil per il prossimo primo aprile e che si terrà a Napoli. Anche il dibattito che ne è seguito è stato improntato sulla manifestazione di sabato prossimo.

Una mobilitazione indetta per protestare, si è sottolineato nel corso della discussione, “contro le inique scelte effettuate dal governo delle destre per quanto attiene i bonus edilizi che, con il decreto 11/2023, escludono di fatto tutti i redditi bassi e gli incapienti dall’accesso ai vari incentivi per l’efficienza energetica, la messa in sicurezza degli edifici, l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Altro punto qualificante della mobilitazione, si è evidenziato nel corso del dibattito, riguarda “la netta e forte contrarietà del sindacato alla volontà del Governo Meloni di voler introdurre nel nuovo codice degli Appalti la liberalizzazione dei livelli di sub appalto (il così detto “sub appalto a cascata”, oggi vietato dall’attuale Codice) che abbasserà la qualità del lavoro e le tutele contrattuali e renderà più difficile il rispetto della sicurezza nei cantieri e sui luoghi di lavoro”.