Girifalco assume il titolo di “città”
Il Comune di Girifalco potrà fregiarsi del titolo di Città. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti firmato il provvedimento di conferimento del titolo, su proposta del Ministero dell’Interno. L’iter per la richiesta del conferimento nasce a giugno del 2021 su iniziativa dell’assessore con delega alla Cultura Elisa Sestito che con una dettagliata relazione ha documentato l’importanza assunta da Girifalco nel campo dei servizi, dell’istruzione, dello sport, nonché per la valenza della sua storia, della sua cultura e delle sue tradizioni civili e religiose, ed in particolare, per la storia di accoglienza, di accettazione dell’altro che da sempre contraddistingue il borgo medioevale situato ai piedi di Monte Covello.
"Sono orgoglioso – dichiara il sindaco Pietrantonio Cristofaro - di questo traguardo che onora la nostra comunità, di aver ottenuto dal Presidente della Repubblica un riconoscimento così importante e prestigioso. Girifalco potrà fregiarsi, finalmente, del titolo di Città. Lo dobbiamo a tutte le vite vissute, ai luminari che qui si sono succeduti, alla nostra bella realtà che ha dimostrato da sempre di essere dotata di grandi capacità di accoglienza. Ringrazio il sottosegretario all’interno Wanda Ferro per l’attenzione che ha avuto e l’assessore Elisa Sestito che ha curato la pratica e tutti coloro i quali hanno reso possibile tutto questo".
Girifalco si è contraddistinta per le sue speciali doti di integrazione sin dal 1881 anno in cui venne istituito l’ospedale psichiatrico provinciale che poi diverrà uno dei più importanti del meridione d’Italia, uno dei primi ad applicare la pratica dell’open door, delle porte aperte, dell’integrazione sociale. “Il ricordo di Girifalco sta nelle cartelle cliniche- dice l’assessore Sestito- nelle storie che ivi si sono consumate, nell’idea che pur essendo un ospedale psichiatrico carico dei bagagli di sofferenza dovuti alla malattia, le porte furono e sono tutt’ora aperte: quelle del luogo di cura, delle singole case, della comunità accettante".
"A Girifalco è stata scritta una bellissima pagina non solo di psichiatria ma, anche, di accoglienza, di inclusione e comprensione dell’altro. Sembra un paese come tanti, Girifalco, ma non lo è affatto perché l’istituzione dell’ospedale psichiatrico segna una svolta nel destino della sua gente trasformando la società e preparandola ad un cammino di forte accettazione che farà di questa comunità il suo tratto distintivo, la sua specialità".
"Un ringraziamento doveroso va ai tanti pazienti, agli operatori, ai dirigenti che qui hanno vissuto, operato, pianto, sorriso; alla comunità accettante che ha trasformato il borgo in un centro di aggregazione, integrazione, accettazione dell’altro e del concetto di follia. Un ringraziamento agli amministratori, ai consiglieri comunali, al sottosegretario all’interno Wanda Ferro che ha contribuito a trasformare il sogno in realtà, a Giuseppe Folino e a Giacomo Saccomanno che hanno collaborato, insieme a me, all’ultimo segmento di questo percorso. La realizzazione di grandi cose richiede la sinergia tra più partecipanti, ciascuno per la propria parte, per il raggiungimento di un concetto comune ben più ampio che è quello di collettività”, ha concluso.