Blitz a Rosarno. Catturato il latitante Michelangelo Raso
Con blitz scattato nella notte scorsa i carabinieri hanno catturato il latitante Michelangelo Raso, 42enne ricercato dal 16 febbraio scorso; colpito da un ordine d’arresto emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, è stato condannato a una pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione per reati in materia di armi, rapina e ricettazione.
Un risultato - spiegano gli stessi inquirenti - che è stato propiziato da un lavoro corale che ha visto impegnati i militari, senza soluzione di continuità, in un’incessante attività di ricerca, portata avanti attraverso metodi investigativi tradizionali di osservazione, controllo del territorio e conoscenza del sostrato sociale entro cui il latitante si muoveva per nascondersi.
Inizialmente Raso si era rifugiato all’estero, in Francia esattamente, ed era rientrato in Italia per procurarsi nuove fonti di approvvigionamento necessarie per sostenere la latitanza, trovandosi costretto anche a vendere alcuni beni di proprietà e avere così nuovi proventi.
Il nuovo nascondiglio non è sfuggito, però, agli investigatori che non hanno mai smesso di seguirne le tracce, anche rivolgendo una particolare attenzione - specie durante i giorni che ne hanno preceduto la cattura - nei confronti della stretta cerchia di parenti, amici e presunti fiancheggiatori esistente intorno al ricercato, limitando di fatto la libertà di spostamento dello stesso.
Ed è stato così, che soltanto poco più di un mese dopo la dichiarata latitanza, i carabinieri lo hanno individuato a Rosarno, proprio mentre stava facendo rientro a casa sua.
Un intervento, quello che ne ha portato all’arresto, perfettamente riuscito grazie anche alla professionalità dei reparti coinvolti, ovvero il Nucleo Operativo della Compagnia di Gioia Tauro, quelli della Tenenza di Rosarno e quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, tutti coordinati dalla Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal Procuratore Generale Gerardo Dominijanni. Raso, dopo le formalità, è stato associato alla casa circondariale di Palmi.