Società fallita e spogliata: undici indagati per bancarotta, sequestrati 1200 impianti pubblicitari
Circa mille e duecento impianti pubblicitari di cartellonistica stradale, del valore che si aggira intorno agli 800 mila euro, sequestrati in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna. Un imprenditore residente nel milanese finito ai domiciliari e raggiunto dal divieto di esercitare attività di impresa per un anno; stessa misura interdittiva che ha attinto altre cinque persone mentre sono in tutto undici quelle indagate per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta.
Questo il risultato, in sintesi, dell’operazione chiamata in codice “Billboards” e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura del capoluogo calabrese.
Le indagini hanno portato ad ipotizzare una bancarotta fraudolenta per distrazione a seguito del fallimento, nel 2018, di una società dapprima con sede a Milano e, dal 2015, messa in liquidazione e trasferita presso lo studio di un professionista in provincia di Catanzaro.
Gli inquirenti contestano agli indagati di aver messo in atto quello che viene definito come un preciso “disegno criminoso”: ovvero la spoliazione del patrimonio della società fallita attraverso delle apparenti “cessioni” di beni durante la fase liquidatoria e pre-liquidatoria - e solo in parte seguite da un adeguato corrispettivo - a favore di tre soggetti giuridici, strettamente collegati fra di loro, che operano nel settore commerciale della pubblicità e ritenuti riconducibili agli stessi assetti proprietari.
Il tutto avrebbe causato ingentissimi danni ai creditori dell’azienda fallita che all’atto della liquidazione presentava dei debiti importanti, pari a circa otto milioni e mezzo di euro, prevalentemente verso l’Erario.
GLI INDAGATI
Gli indagati sono Patrizio Mario Tomasoni di Gorgonzola (Milano), che è finito ai domiciliari; Salvatore Vargiu, 75 anni, di Aritzo (Nu); Francesco Losurdo, 69 anni, di Cerignola (Fg); Riccardo Ricci, 62 anni, di Milano; Antonio Macrì, 69 anni, di Chiaravalle Centrale (Cz); Rodolfo Berton, 64 anni, di Monza (Mb). A quest’ultimi sei è stato applicato il divieto di esercitare attività di impresa e ricoprire qualunque carica sociale in imprese e persone giuridiche.
Gli altri sono Alessandro Porro, 69 anni, di Bareggio (Mi); Alessandro Maria Francesco Vargiu, 49 anni, di Milano; Francesca Madia, 32 anni, di Catanzaro; Luca Carroccia, 42 anni, di Catanzaro; e Andrea Crucitti, 49 anni, di Milano.