25 aprile. I valdesi reggini presenti alla Festa della Liberazione con le bandiere della pace
La comunità valdese di Reggio Calabria guarda con grande preoccupazione alle ripercussioni economiche, sociali e culturali della crisi, in gran parte risultante di altre crisi a livello europeo e globale, che sta attraversando il nostro Paese e, al tempo stesso, con altrettanta inquietudine prende atto dell’insufficienza, o mancanza, di adeguate ed efficaci risposte dei diversi governanti, italiani e non solo, agli effetti di tali rivolgimenti.
I valdesi rilevano quindi come “questa incapacità, e talvolta il rifiuto, di dare le giuste risposte alla crisi in corso favorisca di fatto il ripresentarsi di quegli impulsi xenofobi e razzisti e di quelle tentazioni autoritarie e belliciste che tutti noi speravamo non trovassero più spazio nella nostra società”.
“In questi tempi difficili - spiegano - soprattutto in Italia riemergono gesti e linguaggi esplicitamente fascisti e, in particolare, all’approssimarsi della nostra Festa della Liberazione vengono riproposti discorsi che, manipolando i fatti e abusando della storia, tentano di attaccare e svilire quei valori della Resistenza cui si ispirarono le migliaia e migliaia di donne ed uomini - diversi per appartenenza geografica, sociale, politica, religiosa ecc. - che si sacrificarono per liberare il nostro Paese dall’occupazione nazifascista ed aprirgli la strada verso la democrazia”.
Proprio per questo, mentre la guerra imperversa nuovamente nel cuore d’Europa, anche la comunità valdese reggina sarà presente alla ‘Festa della Liberazione’ a fare memoria del 25 Aprile, a ricordare con le proprie bandiere della pace “che fu per l’appunto la generazione attiva nella Resistenza a volere scolpire all’art. 11 della Costituzione il ripudio della guerra e l’impegno a perseguire la pace e la giustizia fra le Nazioni”.