Articolo 21 “Cassano: lavoro, concorsi e quel fatalismo beffardo”

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Mancanza di opportunità di lavoro, precarietà, clientelismo politico, cultura para-mafiosa, arretratezza, lavoro sommerso. Sono solo alcune delle difficoltà che incontrano ogni giorno centinaia di migliaia di giovani alla ricerca di un’occupazione che, fortemente sfiduciati, vivono come un dramma l’impossibilità di inserirsi nel mondo del lavoro nella loro terra, attraverso un percorso che valorizzi le loro capacità senza calpestare la loro dignità di persone, i loro studi ed i sacrifici dei loro genitori. E' quanto scrive l'associazione Articolo 21.

"Queste difficoltà, poi - continua la nota - sono maggiormente amplificate a certe latitudini - come nella nostra comunità cassanese - dove i dati ci confermano un indice altissimo di disoccupazione nonostante le Università meridionali siano vere e proprie eccellenze ed offrano al mercato del lavoro ogni anno centinaia di brillanti laureati.

È di soli pochi giorni fa la notizia che il primo cittadino di Cassano ha inteso far visita ai concittadini emigrati in terra elvetica, ripercorrendo così le orme di illustri sui predecessori socialisti, e dimostrando la sua sensibilità ed attenzione al delicato tema dell’immigrato alla ricerca di lavoro. Un bel gesto che esprime la vicinanza e la solidarietà di tutta la città ai tanti propri concittadini immigrati di ogni tempo ed in ogni luogo, ma che rischia di rimanere tale se non si concretizza in fatti.

In un territorio privo di concrete politiche del lavoro e di serie realtà industriali, la strada del pubblico impiego diventa l’unica vera alternativa da intraprendere e rappresenta una speranza per tanti giovani professionisti, un puntino di luce in fondo al lungo tunnel della disoccupazione. Così il Palazzo comunale e quello che ne consegue dalle decisioni di chi lo amministra, spesso è molto ambito e viene considerato alla pari di una vera e propria fabbrica della Fiat.

C’è sicuramente da plaudire dunque all’azione messa in campo dall’amministrazione comunale che ha dato avvio negli ultimi anni ad un’importante stagione concorsuale per il rinnovo del personale in servizio presso l’Ente; seppur evidente che tali interventi non risolveranno il problema della disoccupazione a Cassano, sono però più che apprezzabili in quanto vanno nella giusta direzione.

Tuttavia, quello che allarma in modo particolare, sono le preoccupazioni e la sfiducia dei candidati per il clima in cui pare si svolgeranno le imminenti procedure concorsuali: si è appreso che insiste un fortissimo chiacchiericcio di piazza che individua già dalla pubblicazione dei due bandi - quindi prima dello svolgimento delle prove - gli aspiranti che verranno assunti presso la p.a. in soggetti molto vicini/e alle posizioni dell’amministrazione cittadina.

Si sta verificando quello che è già successo per gli altri concorsi espletati di recente, interessati anche questi da voci insistenti che prima delle prove hanno ben predetto i nomi di coloro che poi effettivamente sono stati assunti (o perché direttamente vincitori o mediante scorrimento graduatorie di idonei), il cui fato in diversi casi ha voluto ancora una volta individuare in convinti sostenitori della maggioranza di governo cittadino.

Il delicato tema del lavoro, soprattutto quando appunto viene affrontato in una terra povera come quella di Cassano dove, ancor più che altrove, il lavoro è sinonimo di vita e dignità delle persone, merita di essere trattato con rispetto, con coscienza e con il massimo rigore.

Da qui sorge l’appello che si rivolge a chi governa la cosa pubblica di fare chiarezza e smorzare tali congetture, al fine di consentire a tutti i candidati, senza distinzione alcuna, di partecipare alla pari e serenamente alle prove con la consapevolezza di essere valutati esclusivamente in base alle loro conoscenze ad al merito, e l’invito rivolto a quest’ultimi di scommettere ognuno su se stesso, senza cercare e rifiutando scorciatoie improprie".