Si Cobas, Asp Cosenza: “piano assunzioni va coperto con indeterminato e non col precariato”
Dopo un colloquio con il Direttore Amministrativo dell’Asp bruzia, Achille Gentile, che ha garantito assunzioni di personale nel breve periodo, il Si Cobas Calabria ha manifestato con i lavoratori per le strade di Cosenza fino ad arrivare davanti all’Azienda Sanitaria, letteralmente urlando il proprio disappunto “per tutto quello che accade nella nostra sanità pubblica” ribadiscono Roberto Laudini e Simone Scandale, coordinatori regionali della Sigla.
Il Dipartimento tutela della salute, nei giorni scorsi, e su esplicita richiesta del sindacato, ha convocato in due giornate tutte le aziende ospedaliere e le Asp provinciali per fare il punto sui fabbisogni di personale e nei prossimi giorni un altro incontro con il dipartimento dovrà riferire sui dati raccolti: “speriamo che siano appuntamenti fissi che possano servire a rendere la comunicazione migliore tra aziende, visto che è un problema in questa nostra sanità malata da troppi anni” dicono i due Si Cobas.
“In Asp Cosenza - proseguono - abbiamo denunciato tutte le irregolarità che si stanno facendo nelle assunzioni di personale Oss, abbiamo chiesto come mai da circa due mesi un bando di stabilizzazione interno non sia stato ancora chiuso, abbiamo chiesto dei 92 Oss a tempo determinato chi possa raggiungere i requisiti di stabilizzazione dei 18 mesi ma ovviamente nessuna risposta, tutto scivola sul muro di gomma e la banda bassotti sa bene come arrampicarsi su questo muro”.
“Ovviamente - aggiungono - sulla vicenda Asp Cosenza e sulle decisioni di Remigio Magnelli noi faremo sempre una dura lotta perché il piano assunzioni 2022 deve essere coperto con le assunzioni a tempo indeterminato e non con il precariato, che sappiamo bene a cosa serve ovvero a creare un bacino di voti.
Il Si Cobas Calabria rassicura poi che continuerà a lottare per rivendicare il diritto al lavoro “e dare forza a questa sanità pubblica calabrese violentata e distrutta dalla politica e dalla mafia”.
Poi un monito al presidente della Regione Mario Occhiuto a fare di più: “sei il commissario ad acta della nostra sanità pubblica, vogliamo delle risposte vere e non le risposte social” concludono Laudini e Scandale.