Performance ospedali pubblici. Calabria così così: cure buone ma attrezzature obsolete e tempi lunghi
L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al Ministero della Salute, ha valutato le performance dei manager di 53 ospedali pubblici, di cui 30 universitari, ed i cui risultati sono stati presentati appena ieri (QUI il LINK)
Attraverso gli indicatori utilizzati è stato possibile verificare anche le capacità gestionali, organizzative, finanziarie e contabile, clinico-assistenziale, di efficacia clinica e dei processi diagnostico-terapeutici, della qualità, della sicurezza e dell’esito delle cure.
Dalla lettura dell’indagine, i cui dati fanno riferimento all’anno 2021, emerge quello positivo dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, che rispetto all’Indice comparativo di performance (che permette di valutare a parità di gravità del caso la durata del ricovero) è tra i primi quattro Ospedali d’Italia, prima del nosocomio catanzarese vengono infatti e solo i Riuniti Marche Nord, Careggi (a Firenze), e Pisana (a Pisa).
Di contro tra gli ospedali calabresi “bocciati” troviamo quello di Cosenza indicato come il presidio che ha raggiunto la performance più bassa d’Italia, e tra gli Universitari il Mater Domini sempre di Catanzaro.
Con riferimento ad un altro indicatore, sono stati analizzati i dati degli ospedali, invece, con le apparecchiature più obsolete, una condizione che può incidere sull’accuratezza dell’indagine, e tra questi compare purtroppo anche e di nuovo il Mater Domini.
Per quanto riguarda i tempi di attesa di interventi per tumori tra i dieci ospedali con quelli più lunghi troviamo il Pugliese-Ciaccio ed il Mater Domini di Catanzaro, sebbene i livelli di cura siano ritenuti buoni per entrambe le strutture.
Del resto, alcune condizioni e indicatori di performance risentono dei dati che vengono ricavati dalle prestazioni sanitarie del Pronto soccorso, dalle liste d’attesa, dai tempi e qualità degli esami diagnostici, che per essere precisi vanno eseguiti con macchinari sotto i dieci anni.
Tra gli indicatori utilizzati per l’indagine da Agenas troviamo infatti e come dicevamo, il pronto soccorso, dove i pazienti devono ricevere assistenza entro le 8 ore; ma anche i tempi di attesa che rispettano quanto indicato dai protocolli e dalla Legge (per esempio gli interventi per tumore alla mammella, al colon retto e al polmone devono avvenire entro 30 giorni.
Altri elementi presi in esame sono i tassi non elevati di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza: ovvero il ricovero dei pazienti nel reparto specifico; l’attesa bassa per gli interventi sui pazienti ospedalizzati; la capacità di attrarre pazienti da fuori Regione.
Infine, un occhio viene riservato ai bilanci e conti in ordine; al numero adeguato di medici e infermieri per posto letto; e ai macchinari e apparecchiature non obsolete.