Posti letto covid “gonfiati” per evitare cambi di colore: sospesi due dirigenti del Mater Domini

Catanzaro Cronaca

Posti letto di terapia intensiva “gonfiati” per evitare un cambio di colore e dunque nuove misure di contenimento. Questa l'ipotesi di reato della Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, a carico di due dirigenti in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, entrambi indagati per falso ideologico in atti pubblici.

Una questione spinosa e controversa, che questa mattina ha portato i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo di regione a notificare la sospensione dall’esercizio di pubblici uffici e da qualsiasi carica pubblica ad entrambe i professionisti, di fatto sospesi per un anno in attesa della conclusione delle indagini preliminari.

Si tratta di Giuseppe Giuliano all'epoca di fatti commissario del Policlinico, ed oggi commissario straordinario dell'Asp di Vibo Valentia, e Matteo Galletta, al tempo direttore sanitario dello stesso policlinico.

Sostanzialmente, si ritiene che i dirigenti abbiano comunicato dei dati falsi sul numero effettivo di posti letto di terapia intensiva attivabili in sole 48 ore. Tali posti sarebbero stati disponibili nel campus universitario di Germaneto, precisamente nell’ex presidio Villa Bianca.

Lo stesso numero di letti sarebbe stato comunicato, a più riprese, anche al Ministero della Salute, che gestiva direttamente il sistema di colori da attribuire alle varie Regioni per limitare la diffusione del virus. Numero, inoltre, che sarebbe rimasto invariato per tutta la durata della pandemia e fino alla cessazione dell’emergenza.

Successivi controlli svolti dal nucleo di Polizia economico-finanziario del capoluogo di regione avrebbero però permesso di accertare che il numero dei posti letto comunicato fosse superiore a quello realmente attuabile: questo perché la struttura sanitaria non aveva sufficiente personale né sufficienti dotazioni strumentali per attivare tutti quelli dichiarati.

L'ipotesi, dunque, è che il dato sia stato “gonfiato” volutamente per evitare appunto i cambi di colore, in quanto aumentando il numero di posti letto disponibili diminuiva la pressione sul sistema ospedaliero. Il tutto, almeno, sulla carta.

Nell'inchiesta sono indagati anche il rettore Giovambattista De Sarro e Caterina De Filippo, al tempo direttore medico di presidio del policlinico universatario.