Lamezia. “Le declinazioni dell’amore” chiudono l’anno scolastico al Liceo Campanella

Catanzaro Attualità

All’insegna della creatività e dell’espressione artistica il progetto del Campanella che congiunge la poesia alla musica, “declinando” un’azione pedagogica che, compendiando la didattica tradizionale pone come obiettivo il potenziamento di un alfabeto emozionale, fondamentale nelle relazioni educative e sociali.

“Le declinazioni dell’amore” è un progetto nato con l’intento di approfondire e far amare la poesia moderna e contemporanea; un percorso accompagnato dalle note dell’orchestra del Liceo musicale, realtà presente in tutto il territorio come riferimento culturale.

Dai versi di Gabriele D’Annunzio a Jacques Prevert, da Garcia Lorca a Byron sulle onde delle musiche di Bizet, Mozart, Piazzolla in “punta di piedi” e a “passi di danza” con gli straordinari studenti del Liceo coreutico e con le voci delle studentesse della scuola di canto.

Una scuola crocevia di cultura; innesto riuscitissimo di arti nobili che trasmettono l’Arte suprema del sentimento. Gli studenti guidati dai docenti hanno dimostrato grande entusiasmo ed hanno emozionato il pubblico presente.

Registi dell’evento finale del 9 giugno la Prof.ssa Nada Florimo che ha coordinato i lavori e scelto i brani più rappresentativi; la prof.ssa Giovanna Massara che cura ed “educa” ormai da anni i solisti e il coro del Liceo; il Prof. Daniele Augruso, referente del Liceo musicale e coordinatore della sezione “fiati”; la Prof.ssa Josephine Carioti coordinatrice del laboratorio di canto; il Prof. Giovanni Mazzuca che ha arrangiato e trascritto i testi; i Proff. Stefania Greco, Vittoria Guarracino e Roberto Tripodi che hanno ideato e curato le coreografie.

Un lavoro “corale” frutto di una didattica finalizzata alla valorizzazione del patrimonio umano di giovani talenti che credono fortemente nel progetto formativo del Liceo Campanella.

La Dirigente scolastica, Susanna Mustari nel ringraziare tutti, studenti, famiglie, docenti, ha sottolineato quanto sia “importante mettere in scena progetti che coinvolgano non solo didatticamente ma anche emotivamente i ragazzi, dilatando tanto gli orizzonti formativi quanto quelli emozionali. Ciò significa creare solide basi per una nuova società, per un nuovo Umanesimo”.