Esercitazione di soccorso in montagna per il Gruppo Speleo del Pollino
Si è tenuta nei giorni scorsi la consueta esercitazione annuale di soccorso promossa dal Gruppo Speleo del Pollino – Umbertino Berardi. Oltre al sodalizio moranese hanno preso parte alle attività l’unità cinofila di Mendicino (“I Lupi delle Serre Cosentine”) e il gruppo E.N.S.A. di Castrovillari. I volontari, ben settantadue, hanno simulato il ritrovamento e recupero di una persona in luogo impervio dell’Orsomarso, tra le località “Novacco” e “Tavolara”. Una colonna mobile di oltre quindici autovetture di Protezione Civile, a bordo anche sette cani addestrati allo scopo, ha raggiunto il luogo dove era stata segnalata l’autovettura del disperso. Il fiuto dei cani ha condotto le squadre all’interno di un’immensa faggeta e dopo alcune ore, quando erano stati percorsi oltre quattro chilometri dal punto dove lo sfortunato escursionista aveva abbandonato la sua vettura, lo scomparso è stato rintracciato e tratto in salvo. Visitato dai medici al seguito si è reso necessario il recupero in barella e il trasferimento al Pronto soccorso più vicino. Complessa ma perfettamente riuscita la manovra di salvataggio, condotta con estrema professionalità dagli uomini del GSP e dai colleghi delle Serre e dell’E.N.S.A. Un rudimentale impianto teleferico funzionante a contrappeso ha consentito di bypassare la fitta vegetazione trasbordando il malcapitato nell’area accessibile ai soccorritori. Soddisfatto il presidente degli speleologi moranesi, Roberto Berardi, da un quarto di secolo guida e mentore fidato di tanti giovani impegnati nella promozione dei valori umani. Ed è senz’altro un valore poter strappare una persona al pericolo e in alcuni casi alla morte. «L’intervento – afferma Berardi - grazie alle eccellenti capacità dei volontari è riuscito magnificamente. Tuttavia in quei momenti il pensiero è corso al compianto Francesco Raso, ventisettenne esperto speleologo salernitano deceduto il 12 agosto 1997 cadendo rovinosamente da una cascata sull’Argentino. Fummo proprio noi del GSP, insieme ai Vigili del Fuoco ed alle forze dell’ordine, a recuperare il corpo privo di vita restituendolo ai costernati parenti. E’ stato questo uno degli interventi più drammatici che ha segnato in maniera indelebile il nostro cuore. Quel triste episodio – postilla commosso il numero uno del GSP - ha stimolato tutti noi a proseguire e, se possibile, aumentare l’impegno nel volontariato; provando ad ampliare gli orizzonti e coinvolgendo tanti uomini e donne disponibili al sacrificio, umili, sensibili alle problematiche ambientali ed alle miserie umane. Mi corre l’obbligo – conclude Berardi - ringraziare l’unità cinofila di Mendicino e il gruppo E.N.S.A. di Castrovillari per la sempre fattiva e positiva collaborazione. Il loro contributo ha reso l’esercitazione tecnicamente e professionalmente più incisiva».