Autonomia. Occhiuto: servono risorse importanti, solo a parità di Lep si può dire sì
“Non ho una posizione dogmatica sull'autonomia differenziata. Si tratta di una possibilità contemplata dall'articolo 116 della Costituzione (sezione peraltro riformata quando era al governo il centrosinistra). Gli articoli successivi parlano di obblighi e non di possibilità. Come l'obbligo di garantire tutti i diritti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, sia che un cittadino viva a Crotone sia che viva a Sondrio. Come anche l'obbligo della perequazione. In verità sia la possibilità dell'autonomia differenziata, sia la garanzia dei diritti sociali e civili e l'obbligo della perequazione non mi sembra siano stati attuati come prescrive il titolo quinto della Costituzione”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, rispondendo alle domande del giornalista Pier Francesco Borgia, in una intervista su “Il Giornale” in edicola stamani, nella quale il governatore sostiene anche l’idea del vice premier Antonio Tajani (Forza Italia) che propone la privatizzazione dei porti italiani.
Quanto all’autonomia, Occhiuto ha ribadito di aver detto più volte che il disegno di legge di Calderoli “è come un treno che ha tre vagoni: quello dell'autonomia differenziata, quello dei diritti sociali e civili non più quantificati secondo il criterio ingiusto della spesa storica ma secondo i fabbisogni, e quello della perequazione”.
“Se spinto dall'autonomia differenziata - ha precisato - il treno arriva in stazione e porta con sé anche gli altri due vagoni, credo sia un grande risultato anche per le regioni del nostro Meridione dove oggi i diritti sociali e civili non sono garantiti nello stesso modo di altre regioni.
Me secondo Occhiuto per arrivare a un punto di parità £servirebbero risorse importanti. Solo a parità di Lep posso dire di sì all'autonomia differenziata”, conclude il governatore.