Oltre 48 chili di coca nel porto di Livorno, dietro l’ombra della ‘ndrangheta
Un altro colpo al traffico della droga è stato messo a segno nel porto di Livorno, in Toscana, uno degli scali che, come ormai noto, la ‘ndrangheta utilizza sempre più spesso per importare lotti di stupefacenti provenienti dal Sudamerica.
Dopo alcuni sequestri già operati negli ultimi due mesi i funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane e le fiamme gialle locali hanno rintracciato e bloccato quarantotto chili e mezzo di cocaina pura suddivisa in decine di panetti.
L’esperienza e le tecnologie a disposizione hanno permesso, non prima di un meticoloso lavoro di incrocio di dati, di individuare un container proveniente dal Sud America, al cui interno era stata nascosta la partita di coca.
Anche in questo caso, per cercare di ingannare le ispezioni, i panetti erano nascosti nella struttura del contenitore che trasportava un carico alimentare, ma gli strumenti in dotazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli e le unità cinofile della Guardia di Finanza ne hanno permesso comunque il ritrovamento.
Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane, verrà distrutto in un inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio dove si stima avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 34 milioni di euro. Le attività sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno che ha convalidato il sequestro.