Nicola Gratteri a capo della Procura di Napoli, è la più grande d’Italia
Nicola Gratteri, 65 anni, originario di Gerace, nel reggino, ed attuale capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è il nuovo procuratore di Napoli.
Così ha deciso, a maggioranza, il Consiglio Superiore della Magistratura andando finalmente a coprire la posizione al vertice della procura più grande d’Italia che era scoperto da circa un anno e mezzo, cioè da quando Giovanni Melillo aveva lasciato per assumere l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Quello napoletano è anche l’ufficio inquirente più grande d’Europa in cui operano ben 112 pm in pianta organica e 99 in servizio, e che ha un competenze su un’area di quasi un milione e mezzo di abitanti.
Gratteri - che nel corso della riunione della Quinta commissione sugli incarichi direttivi aveva ottenuto la maggioranza dei voti - è stato indicato dal plenum del Csm con diciannove preferenze.
Ad appoggiare il capo della Dda calabrese sono stati vicepresidente dello stesso Csm, Fabio Pinelli, il Procuratore Generale della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Iv Ernesto Carbone, i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda e il togato di Unicost, Antonino Laganà.
Sulla scelta di Gratteri ha pesato la sua lunga esperienza nella lotta alla criminalità organizzata in Italia che a livello internazionale e che l’hanno portato ad instaurare rapporti con le procure di praticamente tutto il mondo. Da 34 anni, ovvero dal lontano 1989 il magistrato cive sotto scorta essendo sotto costante minaccia di attentati da parte della ‘ndrangheta calabrese.