Gratteri: ultimo giorno da Procuratore a Catanzaro, da venerdì è a Napoli

Calabria Attualità
Nicola Gratteri

“Conosco bene i poteri forti, conosco bene la massoneria deviata, so che cosa sono gli sgambetti. Io per tanti anni ho mangiato pane e veleno. So perfettamente dove cercano, hanno cercato e cercheranno di colpirmi, ma io in questi anni ho avuto sempre spalle larghe e nervi d'acciaio. E continuerò ad averli”.

Così Nicola Gratteri parlando con i giornalisti nel suo ultimo giorno come Procuratore della Repubblica di Catanzaro. Venerdì, infatti, giurerà come Procuratore a Napoli (QUI) e s'insedierà così nel suo nuovo incarico cui è stato nominato dal Plenum del Csm il 13 settembre scorso.

“Chi mi conosce bene - ha aggiunto - sa che io ho sempre lavorato col Codice in mano senza guardare in faccia nessuno e ho sempre capito cosa bisognava fare o meno. Non ho mai avuto problemi nel corso della mia permanenza alla guida della Procura di Catanzaro. Non ho mai fatto falli di reazione malgrado sia stato provocato tantissime volte in tutti i modi, anche in modo rozzo e scomposto, con lo scopo di farmi perdere la pazienza. Ma non l'ho mai persa. Anzi, molte volte ho sorriso e ho pensato 'poveretti'".

“DI QUESTO UFFICIO MI MANCHERÀ TUTTO

“Penso che la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di dare più fiducia alla gente. Me ne vado dalla Calabria lasciando l'idea che si può cambiare, che non siamo più l'Africa del nordha poi proseguito il nuovo Capo della Procura di Napoli tracciando un bilancio dei sette anni trascorsi alla guida della Procura di Catanzaro.

Una Procura, quella del capoluogo di regione, in cui “ci sarà sicuramente una continuità. Ormai - ha aggiunto - anche i giovani magistrati hanno acquisito una buona esperienza, i colleghi sono cresciuti”.

Di questo ufficio - ha detto il magistrato - mi mancherà tutto perché lo abbiamo costruito noi, fisicamente. La sede era un convento fatiscente del '400 a cui nessuno pensava salvo un minuto dopo aver letto le affermazioni di un noto avvocato che scrisse che non bisognava farci uffici giudiziari ma un centro culturale. Lì ho capito subito che bisognava essere un po' più determinati in questa città. Per 12 anni che è rimasto chiuso. Perché non l'hanno fatto il centro culturale?".

In questi anni - ha sostenuto Gratteri - abbiamo lavorato tanto e ottenuto buoni risultati. Abbiamo liberato, anche fisicamente, gli spazi. E noi abbiamo sempre invitato la gente ad occupare questi spazi, anche attraverso voi della stampa che ci siete stati vicini e che avete creduto in noi e nel nostro sogno di creare una grande Procura. Noi abbiamo semplicemente lavorato. Forse i cittadini potevano fare qualcosa in più. Certe volte sono scesi in piazza, ma potevano farlo ancora di più e dovevano avere più coraggio. Forse non siamo stati credibili fino in fondo”.

GESTIRE LA PROCURA DI CATANZARO NON È FACILE”

“Se avessi avuto più magistrati e più forze dell'ordine - ha detto ancora Gratteri - avrei fatto di più. Tante idee investigative non le ho potute realizzare. Ringrazio sempre i vertici delle forze dell'ordine e anche il ministero della Giustizia, che ha mandato

ersonale. C'è stato un lavoro di squadra. Abbiamo reso più vivibile il territorio, ma potevamo fare di più se avessimo avuto più uomini e più mezzi”.
Negli incontri con i giovani - ha aggiunto - ho cercato di indurli a studiare e di spiegare, anche da un punto di vista economico, la non convenienza a delinquere. Miglioramenti ne ho visti, ma forse si poteva fare di più".

“Al mio successore - ha concluso Gratteri - auguro che abbia la forza necessaria perché gestire la Procura di Catanzaro non è facile. E mi auguro che la possa migliorare”.

Alla cerimonia di commiato di Gratteri ha partecipato l'Orchestra giovanile di Laureana di Borrello che ha conferito al procuratore Gratteri il ruolo di “componente onorario” del gruppo. (ANSA)