“Lo Stretto sostenibile”, progetti e azioni per un futuro di qualità: se ne parla a Reggio
Si terrà venerdì prossimo, 22 settembre, alle 17.30 presso lo spazio Open di Via Filippini, nel Centro di Reggio Calabria, l’incontro su “Lo Stretto sostenibile: progetti e strategie per un futuro di qualità sociale e ambientale per l’area metropolitana”.
L’incontro, cui parteciperanno tecnici, studiosi, ambientalisti, operatori sociali e culturali ed esponenti della Rete NoPonte, intende fare un punto sulla recente formazione e rapida crescita di numerosi progetti e programmi, basati su attenzione e corretta valorizzazione del patrimonio ambientale, che nel loro ampliarsi e consolidarsi, vanno prefigurando una rete di sviluppo sociale e d ecopaesaggistico per l’intera Area dello Stretto.
“Che tra l’altro costituisce forse l’unica narrazione credibile, dopo il clamoroso fallimento dei modelli di sviluppo proposti in passato per Calabria, Sicilia e Mezzogiorno, centrati dapprima sul “tutto primario”, quindi su reti di servizi , grandi poli di sviluppo industriali e infrastrutturali, urbanità diffusa” affermano dall’organizzazione.
“Clamorosi errori – proseguono - che hanno portato solo peggioramento delle condizioni sociali e ambientali, ipercementificazioni e abnorme consumo di suolo, con sfascio di territori fragili e bellissimi; che oggi l’Unione Europea e l’UNEP, Agenzia ambientale ONU, denunciano tra quelli a maggiore e più grave rischio per le ricadute a terra della crisi ecoclimatica (ondate di calore, malattie e incendi; precipitazioni concentrate con frane e dissesti)”.
Le azioni di cui si parla muovono invece dalla ricchezza patrimoniale, territoriale e paesaggistica, di quella grande opera d’arte naturale che è lo Stretto di Messina, i cui valori sono talmente cospicui e densi da dettare in pratica le regole di tutela e corretta fruizione dei relativi luoghi e contesti, cui ci si deve attenere per perseguire un futuro di qualità, che guarda però più al buon vivere sociale e civile che alla massimizzazione dei profitti.
Da tempo si sono avviati o rilanciati in zona, infatti, programmi e progetti improntati alla sostenibilità: neoagricoltura ecobio, valorizzazione culturale di luoghi e aree di pregio, turismo esperenziale, innovazione tecnologica e comunità energetiche legate alle fonti rinnovabili, affermazione del patrimonio culturale ed ecoterritoriale.
Da Ecolandia alle nuove produzioni agrorurali anche da ripresa dei terrazzamenti, dai “Cammini” (dell’Inglese, del Brigante, dei Fortini, ecc.) alla fondazione di Comunità a Messina, al parco Horcynus Orca a Faro, al progetto di Parco a Mare di Condofuri, ai contesti agroturistici e culturali, ai Piani di Azione locale di Gal e Patti, agli ecomusei e allo stesso “Museo dello stretto” a Cannitello, alla valorizzazione dei beni storico-paesistici dei Borghi, solo per citarne alcuni.
L’incontro intende individuare meglio e quindi consolidare le relazioni tra tali azioni e programmi, accentuandone la rilevanza e anche il peso, sociale e decisionale, rispetto ad istituzioni politiche spesso disattente o in forte ritardo rispetto alla capacità di coglierne le potenzialità positive.
Il meeting è anche preparatorio di una assemblea e convegno nazionale che si terrà a Roma dal 6 all’8 Ottobre, “Buone pratiche territoriali nell’emergenza ecologica. Una prospettiva bioregionale”, in cui dialogheranno contesti rappresentativi di una diffusa rete in tutto il BelPaese di ambiti socio-produttivi, che da tempo collaborano con gli Osservatori SDT basati su tutela e corretta fruizione ecopaesaggistica delle risorse contestuali basata sulle regole dettate dai valori del patrimonio presente, che costituiscono realtà socioeconomiche che oramai producono complessivamente alcuni miliardi di euro all’anno, di beni materiali e immateriali e servizi sani ed ecologicamente virtuosi.