Legambiente: “Incendi e pascolo abusivo nel reggino erodono paesaggio e biodiversità”
“Siamo grati al Prefetto di Reggio Calabria, dott. Massimo Mariani, che ci ha convocato ieri in Prefettura a seguito della lettera con cui abbiamo voluto denunciare il persistere di attività illegali, come il pascolo abusivo in aree attraversate dagli incendi, anche in zone di massima tutela del Parco nazionale dell’Aspromonte e più in generale i danni causati dagli incendi che hanno colpito gravemente negli ultimi anni boschi e aree di vegetazione nella Città metropolitana di Reggio Calabria”, affermano in una dichiarazione congiunta Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, e Enrico Fontana, responsabile nazionale dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente.
All’incontro hanno partecipato il colonnello Giovanni Misceo, comandante regionale dei Carabinieri forestali e il direttore dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte, Pino Putortì, che hanno illustrato le attività in essere e quelle in corso di realizzazione, dando disponibilità ad avviare sinergie e collaborazioni fattive. “Insieme a Nino Morabito, responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente, abbiamo rinnovato la disponibilità dell’Associazione e dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità – aggiungono Parretta e Fontana – a contribuire affinché si rafforzi l’azione preventiva e di contrasto di questi gravissimi fenomeni illegali, puntando sul rafforzamento delle attività di controllo, l’analisi dei fenomeni criminali, la prevenzione, l’informazione e l’educazione al rispetto dell’ambiente”.
I numeri, riassunti nella lettera inviata da Legambiente, fotografano una situazione che dopo la drammatica stagione del 2021 continua a essere preoccupante. Quest’anno, alla data del 15 agosto 2023, il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) – vedi immagine allegata ‐ha registrato ben 7.806 ettari percorsi dal fuoco in tutta la regione Calabria, di cui oltre l’82%, ossia 6.427 ettari, nella Città metropolitana di Reggio Calabria. Il sistema satellitare europeo (EFFIS), nel periodo dal 2008 al 2022, ha registrato, sempre per la Città metropolitana di Reggio Calabria, la distruzione a causa di incendi di vegetazione (il 99% sono appiccati da mani umane) di ben 50.649 ettari di territorio. Sommando anche le aree distrutte nell’anno in corso, si supera la ragguardevole superficie di 57.000 ettari.
Ad aggravare i danni prodotti dagli incendi nel territorio reggino contribuisce il pascolo abusivo che distrugge ogni nuova piantina, come avviene regolarmente anche nella zona A del Parco nazionale dell’Aspromonte da oltre quattordici anni (data della pubblicazione in G.U. del Piano del Parco, il 28 gennaio 2009, che ne ha imposto il divieto). Gli escursionisti che percorrono i sentieri o le strade autorizzate in zona A, incontrano ogni volta o vedono le onnipresenti tracce (escrementi) di capre e vacche. Dopo il disastroso incendio del 2021 nel cuore del Parco nazionale dell’Aspromonte, come denunciato nel Rapporto Ecomafia 2022 di quell’anno, questa attività illecita avviene anche a dispetto dell’ulteriore previsione di legge (la legge 353/2000 e ss.mm.ii.) che impone, per dieci anni, il divieto assoluto di pascolo in tutte le aree boschive percorse da incendi, dentro e fuori dal Parco (vedi foto allegata).
È una duplice attività illegale che moltiplica i danni di una perseverante illegalità con gravi ricadute ambientali, di sicurezza pubblica e sociali, che richiedono perciò decisi interventi, soprattutto di carattere preventivo, da parte dello Stato. Come accaduto con l’operazione “Adorno”, condotta dal Corpo Forestale dello Stato prima e dai Carabinieri Forestali oggi, che grazie ad un impegno importante di personale e mezzi e con la costante cooperazione della società civile, ha ridotto di oltre il 95% il bracconaggio agli uccelli rapaci.
Proprio questa esperienza, maturata con un lungo e costante impegno delle istituzioni e delle realtà associative, rafforza la consapevolezza che sia possibile ridurre sensibilmente i fenomeni illegali affrontati durante l’incontro che si è svolto presso la Prefettura di Reggio Calabria. “Legambiente, da parte sua – concludono Parretta e Fontana – rinnova l’impegno a porre al servizio di cittadini, territorio e Istituzioni analisi, informazioni e attenzione mediatica per contribuire a fermare le aggressioni criminali all’ambiente e diffondere la cultura della responsabilità ambientale”.