Dimensionamento scolastico. A Crotone nasce comitato per “salvare” il liceo Pitagora
Una richiesta di modifica Piano provinciale di dimensionamento della rete scolastica della Provincia di Crotone in ordine alla deliberazione n. 336 della Regione Calabria è stata avanzata dal comitato Salviamo il Pitagora nato per il rischio della perdita di autonomia della scuola a seguito del dimensionamento scolastico, al presidente ed al vicepresidente della Provincia di Crotone.
Tutto parte dalla "Deliberazione n. 336 - si legge nella richiesta - della seduta del 21 luglio 2023 della Regione Calabria recante “Approvazione degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa - Linee Guida per il triennio 2024/2025 – 2026/2027”.
Il comitato evidenzia in merito che "il Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità Settore Istruzione e Diritto allo Studio della Regione Calabria ha emanato gli indirizzi regionali per la definizione della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024-2025/2026-2027.
In base a queste direttive, il numero delle autonomie riconosciute alla Regione Calabria per l’a.s.2024/25 è pari a 281, contro le 360 dell’anno precedente come da Decreto Interministeriale del Mim del 24 maggio /2023" e "pertanto, 79 le autonomie da sopprimere rapportate alla popolazione scolastica ed alla densità abitativa di ciascuna Provincia, Città Metropolitana".
Nella Provincia di Crotone sono 8 le autonomie da sopprimere e "i predetti indirizzi regionali, permettono - in virtù del criterio compensativo di costituire/mantenere autonomie con un numero di alunni differente rispetto ai parametri numerici individuati nelle linee guida nei seguenti casi: inferiore a 600 per tutelare territori particolarmente fragili dal punto di visto socio - economico, isolati e inaccessibili; superiore alle 1000 unità nelle aree ad alta densità abitativa o centri urbani".
Il comitato, poi, sottolinea come "le province definiscono e approvano il Piano di dimensionamento della rete scolastica e il Piano dell’offerta formativa relativo agli indirizzi di studio con proprio motivato atto formale, che deve evidenziare gli incontri e i pareri espressi, le proposte non accolte e le relative motivazioni e trasmettono alla Regione il Piano provinciale/metropolitano di dimensionamento e il Piano provinciale/metropolitano dell’offerta formativa nel rispetto dei tempi previsti dal Cronoprogramma".
Inoltre, nella richiesta si legge che "tra gli indirizzi regionali dettati è previsto che nelle aree scarsamente popolate, nelle aree periferiche e che si caratterizzano per condizioni di particolare isolamento occorre contribuire a contenere (o non aggravare) lo spopolamento in atto e che la rilevanza della domanda di istruzione e delle esigenze formative deve risultare connessa alla vocazione produttiva del territorio".
Alla luce di tutto ciò, il comitato “Salviamo il Pitagora” richiede "di modificare il piano di dimensionamento della rete scolastica con riguardo all’eventuale accorpamento del Liceo Classico Pitagora e la relativa perdita di autonomia.
Tale richiesta - continua la nota - è generata dall’eventuale perdita identitaria del Liceo - fondato nel 1934 e palesata con la raccolta di firme che ha riscontrato grande successo - ma prende forma negli indirizzi e nei criteri generali per la riorganizzazione dell’assetto delle istituzioni scolastiche autonome dettati dalla Regione Calabria.
Secondo la Regione, la progettazione dell’offerta formativa della scuola secondaria di secondo grado per il triennio 2024-2027 deve tener conto: della domanda di competenze e know-how proveniente dal contesto economico-produttivo locale, in modo da armonizzare le esigenze formative degli studenti allo specifico fabbisogno di figure professionali necessarie allo sviluppo economico del territorio coerentemente con quanto previsto dall’Obiettivo 4.4 dell’Agenda 2030 che prevede di “aumentare considerevolmente entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze specifiche – anche tecniche e professionali – per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l’imprenditoria”; della necessità di promuovere un’offerta completa, evitando la ridondanza e la frammentazione degli indirizzi che determinerebbe nel medio-lungo periodo un’insostenibilità delle iscrizioni; della complessità dell’autonomia – imputabile sia al numero di studenti che al numero di punti di erogazione da gestire – anche in considerazione delle previsioni demografiche di breve periodo".
Il comitato, poi, sottolinea "con riguardo alla domanda di competenze e know-how si segnala l’esigenza di mantenere un presidio formativo strettamente connesso alla vocazione produttiva del territorio: la coerenza dell’offerta formativa del Pitagora è indispensabile ai progetti di valorizzazione turistica e culturale in itinere ad opera del Ministero della Cultura e degli altri enti locali sul territorio, in piena coerenza con l’obiettivo 4.4 dell’Agenda 2030".
Ed ancora, "con riguardo alle previsioni demografiche di breve periodo si segnala che è in atto nella nostra provincia un vero e proprio spopolamento, che secondo dati Istat (del 2020) ha registrato il -2,7% della popolazione e una perdita di 4.522 abitanti. Tra le cause imputabili a tale fenomeno c’è sicuramente la perdita di servizi: tale accorpamento determinerebbe una riduzione dell’offerta scolastica.
Si fa presente altresì che nel 2022 è stato registrato un calo di nascite significativo: il 10% rispetto al 2021".
Alla luce degli elementi sopracitati, del numero di studenti attualmente iscritti pari a 675, si ravvisa la coerenza del mantenimento dell’autonomia in piena coerenza con gli indirizzi dettati dal Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità Settore Istruzione e Diritto allo Studio della Regione Calabria.
L’autonomia dell’istituto non deve essere oggetto di politiche di contenimento e logiche numeriche ma deve essere tutelata con riferimento al valore dell’istituzione nella nostra provincia: la presenza o meno di istituzioni scolastiche determinano la qualità della vita in un determinato territorio, soprattutto in quelle classifiche che ci vedono sempre fanalini di coda".
Per il Salviamo il Pitagora, "l’eventuale accorpamento e la conseguente perdita di autonomia - a nostro avviso - sarebbe frutto di scelte politiche con piena responsabilità di chi adotterà il Piano.
Porteremo -questa nostra richiesta - conclude il comitato - e le nostre ragioni in ogni sede opportuna, anche in sede giudiziaria, richiedendo - se necessario – un’interrogazione parlamentare sul Piano valutandone l’efficacia e la sua logicità".