Oncologia in Calabria: eccellenza e equità per contrastare i “viaggi della speranza”
I “viaggi della speranza” costano alla Calabria un deficit di 320 milioni di euro. Gli impostori del Sistema Sanitario Regionale sono la disinformazione e il pregiudizio. Gli esperti a lavoro per valorizzare le eccellenze regionali. Questo, il resoconto dal tavolo di riflessione tra clinici e farmacisti, istituzioni e cittadini.
I locali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno ospitato l’appuntamento annuale con gli esperti in oncologia della regione Calabria.
Il check point dal titolo “La Governance Oncologica in Calabria - Dallo screening alle cure: eccellenza ed equità d’accesso nel territorio regionale” (QUI), alla sua prima edizione, si è rivolto a medici chirurghi con specializzazione in oncologia, medicina interna, endocrinologia, pneumologia, gastroenterologia, radioterapia, ematologia ma anche farmacisti del SSN e territoriali e ha previsto, tra l’altro, l’accreditamento ECM. Chiamata a raccolta i referenti di tutta la Calabria, con i protagonisti di ogni provincia.
Per la prima volta farmacisti e clinici, istituzioni e cittadini si sono confrontati per trovare soluzioni a un fenomeno che rappresenta, ormai, un annoso problema di tutto il Sud, ma soprattutto della Calabria: l’emigrazione sanitaria.
I lavori, coordinati dai responsabili scientifici dell’evento: la dott.ssa Emanuela Adele De Francesco, Direttore UOC Farmacia P.O. Mater Domini – AOU “Renato Dulbecco” Catanzaro, il prof. Pierosandro Tagliaferri, Ordinario di Oncologia Medica Università Magna Graecia di Catanzaro, e il prof. Pierfrancesco Tassone, Ordinario di Oncologia Medica dell’Università Magna Graecia, hanno visto intervallarsi esperti del settore su argomenti prettamente scientifici, senza tralasciare la panoramica sulla situazione sanitaria che interessa la rete oncologica calabrese, le Breast Unit, le UFA, i PDTA e i percorsi di cura del paziente.
“Una delle più rilevanti sfide della moderna oncologia è l'innovazione diagnostica e terapeutica e, al tempo stesso, l'accessibilità e la sostenibilità delle nuove risorse farmacologiche e tecnologiche. – ha puntualizzato il prof. Tassone - La piena inclusività dell'offerta innovativa può essere garantita solo da un sistema a rete che offra uguali opportunità all'intero territorio. È il caso degli studi clinici che rappresentano in oncologia la via di accesso ai trattamenti più avanzati, secondo standard internazionali di Good Clinical Practice, e che, qualora disponibili, costituiscono la scelta terapeutica per i pazienti oncologici”.
“La disponibilità sul territorio calabrese di un Centro di Fase 1 e di un Laboratorio Farmacologico Galenico presso la nostra Istituzione, - ha continuato Tassone – così come l'attivazione di numerosi studi internazionali, sono un’offerta rilevante e competitiva nel panorama nazionale che si deve avvalere delle collaborazioni delle risorse professionali della nascente rete oncologica regionale. Il meeting è stata un'eccellente occasione di confronto e discussione.”
Oltre il 50% dei pazienti oncologici della Calabria preferiscono i “viaggi della speranza” per farsi curare al Nord, generando un impatto sociale ed economico inaudito.
Dalla ricerca “Il termometro della Salute” promossa da Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza Eurispes-Enpam emerge che l’emigrazione sanitaria nel 2018 è costata alla Calabria 320 milioni di euro, seguita dalla Campania con un deficit di 302 milioni.
Dati importanti che hanno ricadute altrettanto evidenti sul SSR e sul SSN, ma anche sull’economia delle famiglie e sul modo di affrontare la malattia.
Il patient journey può essere più sostenibile per tutti, ma è necessaria un’azione comune per fronteggiare un trend generale che si conferma anche nel settore oncologico.
“La rete oncologica regionale non rappresenta solo un essenziale elemento di coordinamento e di governance, ma anche e soprattutto un elemento di fiducia nell'offerta clinica del territorio e un modo nuovo di lavorare su standard elevati sul piano etico e professionale, basato su inclusività ed equità. La figura dell'oncologo medico e del farmacista ospedaliero assume in questo contesto una valenza innovativa con nuove sfide, in un ambito in continua trasformazione. – ha dichiarato il prof. Pierosandro Tagliaferri - Questo incontro è una grande occasione per un confronto anche in chiave del lavoro in atto e che si declinerà nel prossimo futuro nella nostra Regione”.
Una rete di hub e spoke, un’organizzazione che si serve dei migliori professionisti e che offre eccellenza, ha a cuore la salute dei pazienti e un modus operandi che mira al progresso tramite l’innovazione per garantire il miglior accesso alle cure e l’equità delle terapie, tarate sulle esigenze dei pazienti.
Questo è quanto sottolineato dalla direttrice De Francesco, la quale ha a tal uopo affermato: “La governance oncologica e non solo, in Calabria, parte dall’implementazione dei programmi di screening fino alle cure per i pazienti. Un ruolo fondamentale è affidato alla farmacia clinica e alle Unità dei Farmaci Antiblastici (UFA). La farmacia clinica può contribuire all’ottimizzazione delle terapie, riducendo la possibilità di errori e migliorando la gestione di tutti i pazienti e non solo di quelli oncologici; le UFA assicurano l’accesso equo e la gestione efficace dei farmaci antitumorali, garantendo anche la manipolazione delle terapie innovative che verranno, senza tralasciare una distribuzione equa che miri a una migliore qualità delle cure”.
Grazie alla partecipazione di IncontraDonna si è dato risonanza anche alla voce dei pazienti per intercettare al meglio i bisogni e programmare le azioni concrete da intraprendere in rete.
La formazione ha previsto tre sessioni con saluti e introduzione lavori a cura di: Giovambattista De Sarro, Magnifico Rettore Università Magna Graecia di Catanzaro; Jole Fantozzi, Direttore Generale Dipartimento Salute Regione Calabria; Vincenzo Carlo La Regina, Commissario straordinario AOU “Renato Dulbecco” Catanzaro.
Dalla tavola rotonda interattiva del Convegno, il Rettore De Sarro ha puntualizzato: “La Governance Oncologica in Calabria va monitorata e potenziata. Tutti gli attori della componente oncologica calabrese si riuniscono per riflettere insieme sull’importanza di fare rete. Mettere a disposizione le proprie competenze, anche nell’ambito prettamente diagnostico-terapeutico, per sottolineare come l’oncologia in Calabria si serva di test diagnostici all’avanguardia e di farmaci innovativi per migliorare la durata e la qualità di vita dei pazienti, rendendo più agevole il loro percorso.”
Il Commissario La Regina ha poi aggiunto: “La tematica oncologica ha da affrontare in primis il problema della mobilità passiva. In realtà, i servizi della Calabria sono servizi d’eccellenza, ma vincere la diffidenza dei pazienti è uno degli obiettivi per far capire questo alla cittadinanza ed evitare i costi economici e sociali. Il tumore è ormai sinonimo di cronicità. Oggi non possiamo ignorare la complessità di questa malattia e accompagnare i pazienti nel loro percorso di cura, è per questo che diventa fondamentale la sinergia tra operatore e paziente dove l’operatore guarda il paziente come un alleato”.