Ritornare persona dopo la povertà: presentato il saggio di Gennaro Ponte
Si è tenuta a Rende la presentazione del saggio “La casa non a caso. Ritornare Persona dopo la povertà” di Gennaro Ponte, edito da Santelli. L’iniziativa, organizzata dal Rotary Club Cosenza Sette Colli nell’ambito del progetto “Il Rotary per la Cultura”, è stata introdotta dai saluti di Francesco Bozzo, presidente del club.
A dialogare con l’autore, sono intervenuti Maria Pia Funaro, Vicesindaca di Cosenza, Maria Rosa Vuono, Assistente sociale, e Luigi Caputo, presidente della Commissione Immagine Pubblica e Comunicazione del club, che ha moderato l’incontro partendo proprio dal concetto di povertà, “un termine forse demodé, desueto, non di tendenza. Eppure”, come ha sottolineato Caputo, “la povertà esiste, e rappresenta una problematica con cui fare i conti, per ragioni di carattere etico, umanitario e sociale. Circa 902 milioni di persone, quasi il 13% della popolazione mondiale, vivono con meno di 1,90 dollari al giorno. In Italia questa è la condizione che riguarda circa 6 milioni di persone. Un dato che deve far riflettere”.
Il moderatore ha poi dato la parola a Gennaro Ponte, sottolineando l’importanza del suo saggio attraverso cui si agisce, intellettualmente e sociologicamente, allo scopo di osservare il fenomeno povertà sotto una nuova luce, che è quella dell’invito a pensare a strumenti che possano leggere l’emersione di nuovi bisogni. Un concetto ripreso dallo stesso autore, il quale ha rimarcato la sua intenzione di aver voluto analizzare l’emarginazione sociale dalla prospettiva degli invisibili, anch’essi parte dello Stato, poiché rappresentano il popolo. Ponte ha sottolineato che “il vero sviluppo parte dall’espansione delle libertà e dall’effettività dei diritti”.
Sono state poi chiamate a dialogare Maria Rosa Vuono e Maria Pia Funaro. La prima ha richiamato la necessità di allargare lo sguardo e andare oltre le classiche quattro mura, che da sole non bastano a garantire stabilità e normalità a chi decide o è costretto a vivere senza dimora. La Vuono ha altresì messo in luce l’utilità di tornare al senso di comunità, per rendere la persona davvero integrata e perfettamente libera di agire e di sentirsi compresa e utile nel luogo in cui vive.
Dal canto suo, dalla sua prospettiva di amministratrice locale, sollecitata da una domanda di Luigi Caputo che partiva da una riflessione di Paul Jarreau sulla Politica - troppo spesso indifferente ai bisogni dei cittadini - Maria Pia Funaro, citando la Missione 5 del Piano di Ripresa e Resilienza, ha posto l’attenzione sulla funzione da parte della Politica di conoscere a fondo il contesto in cui si opera, per poter dare le risposte adeguate ai bisogni delle persone. Tra i temi citati nel corso del dibattito, anche i rimandi alle teorie trattate da Ponte nel suo saggio, nel quale l’autore riprende gli studi del Premio Nobel Amartya Kumar Sen e della filosofa Martha Nussbaum che, nell’opera, fanno da sfondo a i concetti giuridici, sociologici e psicologici utili a inquadrare la povertà estrema e le strategie di fronteggiamento.
In questo senso, è stata data particolare attenzione alla politica dell’Housing First, finalizzata al contrasto della grave emarginazione adulta, già proposta e applicata con successo in diversi stati europei e in alcuni comuni italiani. Sono state inoltre citate le parole di Papa Francesco, che più volte, nelle sue esortazioni pastorali, non ha mancato di far sentire la propria voce in difesa dei poveri: “Spesso sono proprio i poveri a mettere in crisi la nostra indifferenza”.
Oltremodo interessante è stato lo spazio dedicato alla poesia, attraverso la lettura, da parte dell’attore Paolo Spinelli, di alcuni componimenti di Gennaro Ponte, che ne hanno evidenziato la particolare sensibilità a trattare tematiche di introspezione con tratti di acuto lirismo.
Sollecitato da Luigi Caputo sui suoi prossimi progetti, Ponte, assistente sociale, già membro della Consulta Pari opportunità e Diritti umani del Comune di Rende e attuale componente del gruppo di ricerca sul Parlamento mondiale attivato presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’UniCal, ha rivelato ai presenti la sua intenzione di coordinare la redazione di un nuovo saggio sul tema di benessere, che secondo l’Autore “merita di essere visto da diverse discipline per poter essere adeguatamente analizzato e compreso”
In conclusione, l’incontro ha lasciato poi spazio al dibattito con il numeroso e attento pubblico presente. Tra gli interventi che si sono susseguiti, da segnalare quello di Marco Provenzano, Presidente del RC di Cosenza, che nel ricordare l’impegno del Rotary in iniziative di solidarietà legate al territorio e verso le popolazioni meno fortunate, ha esortato gli amministratori locali a coinvolgere i club rotariani sempre attenti a porsi al servizio della comunità.
“Un incontro ricco di notevoli spunti di riflessione”, ha commentato il Presidente Bozzo. “Siamo lieti di aver ospitato un saggista illuminato come Gennaro Ponte che con il suo lavoro ha evidenziato la crucialità di un problema come quello della povertà, che non può lasciare indifferenti. Ci auguriamo“ – ha proseguito Bozzo - “di poter organizzare ancora iniziative simili attraverso le quali sollecitare il confronto pubblico su tematiche socio-culturali di estrema attualità”.