Pianopoli in festa per la Madonna dell’Addolorata
La fede, la pietà popolare, la tradizione, il ritorno alle radici, l’arte e la solidarietà, i festeggiamenti civili: un unicum per la Festa della Madonna Addolorata di Pianopoli, vero appuntamento di fine estate per l’intero territorio. Una sentitissima festa religiosa che, per sette giorni, ha spalancato le porte della chiesa della Madonna ai tanti devoti. A renderlo noto i promotori dei festeggiamenti.
"Tanti - continua la nota - i momenti intensi di pietà popolare come la processione che ha portato la statua al saluto di tutte le vie del paese; e, ancora, la messa finale sul sagrato che ha riempito la piazza di fedeli in preghiera.
Negli ultimi tre giorni di festa civile e religiosa, tanti calabresi hanno raggiunto il centro della provincia catanzarese da molte parti della regione, dal resto d’Italia e dall’estero. La festa dell’Addolorata è infatti una buona occasione per far rientrare i pianopolitani sparsi per il mondo. La sindaca, Valentina Cuda, è riuscita ad aggregare e a coinvolgere i suoi concittadini giovani e meno giovani, ma anche i tanti visitatori che sono convenuti da tutta la Calabria.
Con il supporto della Proloco sono stati organizzati tre giorni ricchi di emozioni, che hanno preso il via sin dal venerdì di festa con la nota manifestazione dedicata ai carri dell’uva e alla caratteristica pacchiana di Pianopoli. Canzoni e balli per le strade del paese, con la gente che offriva le famose “Braciole di carne” che a Pianopoli per la loro forma tutti chiamano i “pirune e seggia”.
Lo spettacolo di Santino Cardamone ha chiuso la prima serata, mentre il giorno dopo la Banda musicale di Borgia e domenica quella di Stilo, hanno animato diversi momenti, confermando una tradizione che ha sempre voluto Pianopoli come uno dei Comuni che nella regione dedica alla musica bandistica sempre spazi importanti.
Sabato sera il gruppo ‘Déjàvu animali da palco’, ha intrattenuto con maestria un pubblico entusiasta con la sua scaletta di musica di canzoni italiane. Momento emozionante domenica mattina a partire dall’offerta del Cero Votivo donato alla Madonna Addolorata dall’amministrazione comunale che insieme a tutto il paese ha saluto monsignor Tommaso Buccafurni, il quale dopo 50 anni lascia la guida della parrocchia di Pianopoli.
Poi la cittadinanza si è trasferita nella sala consiliare dove come ogni anno sono state consegnate pergamene di ringraziamento ad alcuni cittadini che si sono distinti nell’aiuto alla comunità. Consegnate anche le pergamene di ringraziamento agli emigranti che sono rientrati, alcuni dopo molti anni, proprio per rivedere Pianopoli nei giorni della festa.
Molto suggestivo il momento in cui la sindaca ha scoperto la scultura donata dall’artigiano (così come lui si definisce) Donatello Cerchiaro, che rappresenta due mani che si incontrano, come segno dell’unione tra le persone. Un lavoro che ha sorpreso per la qualità del segno che la caratterizza e per la delicatezza con la quale esprime il pensiero di chi l’ha realizzata.
Il lavoro è legato anche alla poesia scritta dal padre dello stesso artigiano, il compianto dottor Antonio Cerchiaro. Una lirica scritta in vernacolo e che sottolinea l’ammirazione per Pianopoli e per come lo stesso è stato capace di crescere nel tempo grazie anche alla sua gente che, se pur costretta da diverse vicissitudini a partire, è sempre tornata conservando un grande “core pianopolitanu”. Importanti in questi tre giorni i momenti dedicati all’integrazione e alla tradizione.
È stata allestita la mostra finale di alcuni laboratori artistici che ha visto protagonisti alcuni beneficiari del progetto Sai, attivo su Pianopoli dal 2022, (il progetto ospita soprattutto rifugiati provenienti dalla guerra in Ucraina). Il risultato delle riflessioni e delle emozioni espresse con i prodotti laboratoriali dai migranti sono delle tele (singole e collettive) e dei quadri con una parola da regalare alla comunità che li ha accolti. A concludere il tutto una poesia, sintesi di un viaggio di crescita e rinascita.
Un momento dedicato ai pianopoletani di un tempo è stata la mostra dai mille particolari allestita con maestria da Tommaso Maida. Un ritratto fatto attraverso la scultura o con la ricostruzione di luoghi e momenti di vita realizzati con materiali da riciclo, ricordi regalati alla gente che ha fatto bello il paese.
In ogni opera dettagli che hanno sorpreso e incantato, suscitando ricordi ed emozioni. Ha chiuso l’intera edizione di questa festa il concerto dei Tiro Mancino con la partecipazione di Enula. Lo stadio Pino Catania si è riempito di persone di ogni età che ha cantato e ballato fino alle ultime note, seguendo il sound della band, dalle sonorità delicate e dai testi ricercati e coinvolgenti".