Furbetti del reddito di cittadinanza: smascherati in 17, sigilli a beni per 285 mila euro
Diciassette persone sono indagate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, essendo sospettate di aver percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto.
Tra questi, tutti di Limbadi, è clamoroso il caso di alcuni beneficiari che avrebbero indicato fittiziamente il loro domicilio in degli stabili palesemente non abitabili, oppure senza corrente elettrica e addirittura senza finestre ed infissi: il tutto, evidentemente, con lo scopo di vedersi riconosciuta l’erogazione del sussidio.
In questo contesto è stato eseguito un sequestro preventivo del valore complessivo stimato in 285 mila euro: lo scopo è stato quello di congelare i beni che si ritiene gli indagati avrebbero potuto potenzialmente distrarre dal loro patrimonio una volta venuti a conoscenza di essere finitio sotto l’attenzione degli inquirenti. Sono così scattati i sigilli su sessantacinque conti correnti, sei immobili, un terreno e tre autovetture.
Tutti i soggetti coinvolti saranno ora chiamati a chiarire la propria posizione e a rispondere dell’ipotesi di reato di truffa aggravata e falsità ideologia in atti pubblici.
L’indagine è stata condotta dai Carabinieri della stazione di Limbadi coordinati dalla Procura di Viboguidata dal procuratore capo Camillo Falvo; il provvedimento porta la firma del Giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo napitino.