Magna Graecia Experience, studenti a tu per tu con Marco Cattaneo

Catanzaro Tempo Libero

Dalle Olimpiadi dell’antica Grecia all’attualità: come le manifestazioni sportive hanno influenzato la storia o sono entrate a farne parte. Nella seconda giornata del Magna Graecia Experience a Catanzaro, progetto ideato da Alessandro e Gianvito Casadonte, gli alunni di licei e istituti superiori hanno assistito alla proiezione del film cult “Fuga per la vittoria” di John Huston con Sylvester Stallone, Michael Caine, Max von Sydow, Pelé protagonisti di un incontro di calcio tra una squadra nazista e atleti prigionieri di guerra.

Il dialogo con l’ospite, il giornalista sportivo Marco Cattaneo, ha poi stimolato nei ragazzi diverse riflessioni in merito al rapporto tra sport e guerra, tematica portante della manifestazione sostenuta da Ministero della Cultura, Calabria Film Commission e Comune di Catanzaro, con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale ed in collaborazione con la Lilt.

“Sono un giornalista con due grandi passioni: lo sport e la storia. Due elementi che spesso si accavallano e si intrecciano. Ci sono guerre che sono state interrotte grazie allo sport, le Olimpiadi nell’antica Grecia sancivano una tregua dai conflitti, e manifestazioni sportive che sono state invece interrotte dalle guerre”, ha esordito Cattaneo sul palco, facendo riferimento al massacro di Monaco di Baviera avvenuto durante i giochi Olimpici del 1972.

Il suo intervento è stato caratterizzato dalla narrazione e dalla proiezione di brevi filmati di storici eventi sportivi e vite di atleti che hanno sicuramente cambiato la società: quelle di Matthias Sindelar, il calciatore austriaco che si rifiutò di piegarsi alle pretese dei nazisti, Arpad Weisz, allenatore del Bologna deportato e morto nel campo di concentramento di Auschwitz, il pugno chiuso di Smith e Carlos sul podio olimpico di Città del Messico nel ‘68, la controversa finale olimpica di pallacanestro tra Usa e Urss, fino ad arrivare, in tempi più recenti, alla storia di riscatto di Marcus Thuram e Zlatan Ibrahimovic.

Lo sport come specchio della vita, con i trionfi e le cadute: “Questo è il motivo per cui lo sport dovrebbe essere insegnato a scuola - ha proseguito Cattaneo -. Conoscere queste storie aiuta a capire quanto le vittorie vadano oltre i 90 minuti di gioco, quanti personaggi e ideali ci siano oltre gli atleti. Vincere significa cambiare e crescere, migliorarsi, superare dei limiti, non solo nello sport ma anche nella vita. Se una partita viene persa non significa essere sconfitti, essere dei perdenti. Significa solo che quella determinata cosa, in quel determinato momento, non è andata bene. Siamo tutti parte di una stessa medaglia, a volte si vince e altre volte va male”.

Infine, uno sguardo alla cronaca recentissima: “Avete visto tutti cosa è successo ieri sera a Bruxelles e la foto, già diventata un simbolo, dei tifosi svedesi che piangono sugli spalti. Come vedete la storia, che sta avvenendo sotto i nostri occhi, è legata ancora una volta allo sport, ad una partita che non è stata più disputata”.