Catanzaro. Commemorato il poeta Giovanni Patari

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Si è svolta questa mattina, la manifestazione commemorativa in onore del poeta Giovanni Patari a cura dell’Amministrazione comunale di Catanzaro. Su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili, infatti, è stato posto nell’apposita area del cimitero comunale, un busto raffigurante l’autore catanzarese. L’opera donata nei mesi scorsi alla Città di Catanzaro dalla locale sezione del Rotary Club, è stata realizzata insieme agli stessi studenti dal docente di Tecniche della Fonderia dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Bruno Tavani, attraverso il calco ricavato da un’opera di Francesco Jerace dedicata a Patari, situata presso il Marca. L’operazione è stata possibile grazie alla fattiva collaborazione della Provincia di Catanzaro.

LA NOTA DEL COMUNE | “E’ necessario recuperare la memoria e non perdere l’identità cittadina”. Lo ha spiegato, a un uditorio fatto per lo più di studenti, il sindaco Rosario Olivo, svelando, nel cimitero di via Paglia, un busto bronzeo sulla tomba di Giovanni Patari, il poeta morto nel 1948 che tanto diede, in fatto di cultura, alla città di Catanzaro. Il busto è stato voluto dall’Assessorato alla Cultura e realizzato in collaborazione con il Rotary club 1951. A forgiarlo, Bruno Tavani, docente dell’Accademia di Belle Arti che ha utilizzato un calco dello scultore Giuseppe Ierace concesso dall’Amministrazione provinciale.

L’assessore alla Cultura Antonio Argirò, nel suo intervento, ha ringraziato il Rotary per la sensibilità dimostrata. In particolare ha sottolineato l’impegno dell’ex presidente Emilio Rocca e dell’attuale, Luigi Noto, nell’aver contribuito, in passato, anche alla riqualificazione della statua bronzea del “Cavatore”. Un messaggio ribadito dal sindaco Olivo, il quale ha voluto mettere in risalto l’apporto del Rotary in favore della città: “Vi ringrazio – ha sostenuto il sindaco – per essere stati vicino alle istituzioni aldilà dei loro colori politici”.

Un plauso è stato poi rivolto al poeta Achille Curcio, il quale si è fatto promotore dell’iniziativa, avendo scoperto qualche tempo fa che i resti di Patari rischiavano di finire nell’ossario comune. “Mario La Cava diceva che i poeti non parlano bene degli altri poeti – ha detto Curcio – ma per me è impossibile parlare male di Patari, un uomo che ha dato tanto a Catanzaro. A cominciare dal suo “U Monacheddu”, giornale in vernacolo fondato nel 1902, e diventato un vero punto di riferimento per tante generazioni di catanzaresi”. Curcio, tra l’altro, ha scritto anche un volume sull’autore dal titolo “Patari e il suo tempo” che è stato distribuito nel corso della cerimonia. Alla quale, tra gli altri, hanno partecipato gli studenti dell’Istituto comprensivo “Patari-Rodari”.