Proprietari di supercar a loro insaputa, truffa a Foligno: coinvolta società calabrese
Una società "fantasma", gestita verosimilmente da un prestanome e priva di qualsiasi autorizzazione, è stata scoperta a seguito di un'indagine della Guardia di Finanza e dal reparto antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Perugia, a seguito di una meticolosa indagine svolta dalla procura di Spoleto ed ancora in corso. Indagine che ha riguardato una società calabrese che avrebbe importato illecitamente auto dalla Germania rivendendole poi a vari concessionari.
Un sistema venuto alla luce grazie alla collaborazione tra l'Autorità Doganale Tedesca e l'Agenzia della Dogane e dei Monopoli, che ha permesso di accertare come una concessionaria umbra abbia acquistato 93 auto (18 nel 2018, 73 nel 2019 e 2 nel 2020) per un totale di oltre 2 milioni e 350 mila euro risultate poi immatricolate con documenti falsi e tramite altrettante false dichiarazioni.
Le operazioni di immatricolazione, avvenute in varie motorizzazioni civili sul territorio nazionale, sarebbero state eseguite tramite l'apposizione di firme false da parte degli ignari clienti, che una volta convocati dai funzionari doganali le hanno disconosciute.
Un sistema, dunque, che asrebbe stato articolato ed organizzato dalla società importatrice dei mezzi, operante dal 2016 con base in Calabria pur senza alcuna struttura aziendale.
La società - intestata ad un soggetto nullatenente, e per questo ritenuto un prestanome - avrebbe così simulato le condizioni per ottenere l'esenzione dell'Iva, condizione prevista per chi dichiara di aver già assolto il versamento delle imposte in Germania al momento dell'acquisto. Sistema che avrebbe garantito un'evasione fiscale di quasi 500 mila euro, oltre ad un giro d'affari di oltre 2 milioni.