Gdf: scoperti in Calabria redditi non dichiarati per 632 milioni di euro
Nella lotta all’evasione fiscale i Reparti della Guardia di Finanza della Calabria hanno eseguito verifiche e controlli fiscali, coordinandosi con gli Uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate, puntando alla qualità dei riscontri, tenendo conto della rilevanza dei fenomeni di evasione e nella prospettiva di assicurare all’Erario concreti recuperi fiscali. In quest’ottica, i contribuenti sottoposti a controllo sono stati individuati attraverso quello che è lo schema operativo tipico della speciale forza di polizia, cioè mediante l’intelligence, le analisi di rischio, il controllo economico del territorio. Le strategie disegnate dal Comando Generale sono state tradotte in azioni mirate che hanno tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale, un contesto che conta poche aziende di rilevanti dimensioni e un’ampia platea di piccole imprese, nel quale è stata registrata una significativa presenza del fenomeno della cosiddetta “evasione totale” e di frodi consumate attraverso false fatturazioni. Accanto alle verifiche e ai controlli in materia di Imposte Dirette, Iva, Dogane e Accise, i finanzieri hanno eseguito 28.341 controlli strumentali, di cui 19.150 hanno interessato il settore degli scontrini e delle ricevute fiscali, dove sono state scoperte violazioni in circa 5.000 casi. Le qualifiche e le professionalità possedute dai militari del Corpo hanno consentito spesso di integrare – anche sul versante del contrasto all’evasione fiscale – l’attività di controllo amministrativo con quella di polizia giudiziaria, consentendo di scoprire, oltre all’evasione e alle violazioni tributarie, anche reati strettamente connessi all’evasione fiscale nelle forme più insidiose per gli interessi della collettività.
Nello specifico:
- Sono stati denunciati 527 responsabili nell’ambito di indagini su frodi e reati fiscali (che hanno visto spesso agire più soggetti in concorso fra loro), per violazioni costituite, principalmente, dall’utilizzazione di fatture false (109 violazioni), dalla dichiarazione fraudolenta (160 violazioni), dall’omessa dichiarazione dei redditi (71 violazioni) e dall’occultamento o distruzione della contabilità (85 casi). Emblematico il caso di quei soggetti individuati, nel luglio scorso in Provincia di Cosenza, che tenevano in vita due distinte aziende delle quali solo una realmente operante (nel settore della grande distribuzione alimentare) mentre l’altra, di fatto inesistente, svolgeva funzioni di “cartiera”, fornendo fatture false a beneficio della prima: l’intervento dei militari del Corpo ha consentito, in quel caso, di recuperare a tassazione 12 milioni di euro per le imposte sui redditi, di scoprire una evasione IVA di circa 1milione di euro e di denunciare 3 persone per frode fiscale.
- La lotta al “sommerso d’azienda”, ossia ai fenomeni di totale sottrazione all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, ha portato all’individuazione di 308 evasori totali, i quali hanno occultato redditi per 385 milioni di euro ed omesso il versamento di IVA per 62 milioni di euro. La platea dei cosiddetti evasori totali, in Calabria, comprende anche soggetti che sottraggono a tassazione importi elevati, come un giovane imprenditore edile del crotonese che, dopo aver regolarmente presentato le dichiarazioni fiscali nei primi due anni di attività, ha poi sistematicamente omesso di provvedervi negli anni successivi, sottraendo all’imposizione diretta, così come ricostruito dai finanzieri, ricavi per circa 7 milioni di euro ed evadendo l’ IVA per oltre 1milione di euro.
- Sono stati scoperti 754 lavoratori “in nero” e 1.441 lavoratori “irregolari”, le corrispondenti violazioni sono state contestate a 62 datori di lavoro;
- L’attività di vigilanza nel settore delle accise sui prodotti energetici ha portato alla scoperta di 162 violazioni, alla denunzia all’Autorità Giudiziaria di 108 soggetti, al sequestro di 172 tonnellate di prodotti ed alla scoperta di consumi fraudolenti pari a 38.536 tonnellate di oli minerali. Si è trattato di frodi consumate mediante la destinazione di prodotti sottoposti a regime fiscale agevolato verso usi maggiormente tassati, per un’evasione complessiva di accise pari a circa 15,5 milioni di euro. Il più rilevante dei risultati conseguiti, nel settore delle accise, ha portato alla luce un sistema di frode realizzato attraverso una rete di società, e con il coinvolgimento della ‘ndrangheta, che falsificavano le procedure di denaturazione del gasolio destinandolo poi ad usi non agevolati. Il meccanismo di frode aveva consentito all’organizzazione di evadere le accise per 150 mila euro a settimana. A tutela degli interessi erariali frodati i finanzieri hanno sequestrato ai responsabili (42 persone) beni per 350 MLN di euro.
- In materia di imposte sui redditi e di Iva, sono state eseguite 3.994 attività ispettive (verifiche e controlli) che hanno consentito di constatare 632 milioni di euro di materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi, nonché un’evasione I.V.A. per 107 milioni di euro.
Le attività ispettive contro l’evasione fiscale non di rado hanno affrontato aspetti di grande complessità giuridica come nei casi di “elusione fiscale”, cioè di quella zona grigia in cui si trovano architetture interpretative della norma tributaria che, pur formalmente corrette, sono di fatto in contrasto con le finalità della norma fiscale, consentendo un “risparmio di imposta” illecito. Fra i casi individuati, si ricorda quello scoperto nel luglio scorso nel settore delle sponsorizzazioni di enti sportivi: un imprenditore, per sfuggire ad un accertamento fiscale avviato a carico di una sua società responsabile di una rilevante frode fiscale, aveva creato una nuova società nella quale aveva trasferito le attività della prima che, svuotata di contenuti, aveva poi trasferito all’estero, così sottraendosi al pagamento dei tributi evasi. L’intervento dei finanzieri ha consentito di recuperare, in questo caso, base imponibile, ai fini delle imposte sui redditi, per circa 30 milioni di euro e di scoprire una evasione IVA per oltre 1 milione di euro. Per il 2012, continua incessante l’impegno dei finanzieri della Calabria a contrasto dell’evasione fiscale, nel segno della qualità e dell’efficacia dei controlli, al fine di individuare i fenomeni di evasione fiscale più gravi, per tutelare gli interessi dello Stato e per consentire ai contribuenti onesti di non subire ingiuste penalizzazioni