Fisco, risultati Gdf Calabria: nel 2012 evasione per 129 milioni
Nel 2012 scoperti redditi non dichiarati per 662 milioni e un’evasione all’Iva per 129 milioni, mentre sul fronte della lotta agli sprechi di denaro pubblico intercettati finanziamenti illecitamente percepiti per 69 milioni. 565 le persone denunziate all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali, 3.066 per frodi in danno dello Stato, dell’Unione europea e degli Enti locali. Scoperti 771 falsi poveri.
Il 2012 ha fatto registrare, per la Guardia di Finanza in Calabria, la conferma di un impegno operativo coerente al profilo strategico che il Corpo riveste quale forza di polizia economico-finanziaria, sviluppato con un’azione mirata alla tutela dell’integrità del bilancio pubblico nella duplice salvaguardia delle entrate fiscali e della corretta destinazione dei finanziamenti pubblici.
Nella lotta all’evasione fiscale sono stati utilizzati tutti gli strumenti che consentono all’Istituzione di costituirsi come un presidio di legalità di singolare connotazione, capace di operare con le modalità tipiche di una forza di polizia (intelligence, controllo del territorio, analisi delle banche dati), con le competenze specialistiche del proprio personale dedicato all’esecuzione di verifiche e controlli, con le attribuzioni ed i poteri di polizia giudiziaria che consentono ai militari del Corpo di contrastare il fenomeno dell’evasione in tutti i suoi possibili modelli esecutivi.
Le strategie tracciate dal Comando Generale sono state tradotte in azioni investigative ed ispettive che hanno tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale, un contesto nel quale l’evasione fiscale si consuma spesso attraverso il totale occultamento delle attività economiche esercitate, ovvero mediante frodi sviluppate con false fatturazioni, talora incrociando interessi della criminalità organizzata.
Significativo il numero delle persone denunciate per reati fiscali (565): i casi accertati più diffusi sono stati quelli delle dichiarazioni fiscali fraudolente, delle fatturazioni per operazioni inesistenti e degli occultamenti o distruzioni di documenti fiscali.
Sono state eseguite 3.737 attività ispettive (verifiche e controlli) in materia di imposte sui redditi e di Iva, che hanno consentito di constatare materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi per 662 milioni, nonché un’evasione I.V.A. per 129 milioni di euro.
I finanzieri hanno inoltre eseguito17.166 controlli sull’obbligo del rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale, che hanno portato alla scoperta di 6.804 violazioni, quasi tutte derivanti dalla mancata emissione del documento fiscale: le violazioni sono state accertate nel 40% circa dei controlli sullo scontrino fiscale e nel 38% di quelli sulla ricevuta fiscale.
La lotta al “sommerso d’azienda”, ossia all’individuazione dei fenomeni di totale sottrazione agli obblighi fiscali, ha portato all’individuazione di 295 evasori totali, i quali hanno occultato redditi per 324 milioni ed evaso IVA per 44 milioni. Sono stati inoltre scoperti 836 lavoratori “in nero” e “irregolari”; le corrispondenti violazioni sono state contestate a 363 datori di lavoro.
L’attività di vigilanza nel settore delle accise sui prodotti energetici ha portato alla scoperta di 188 violazioni, alla denunzia all’Autorità Giudiziaria di 64 persone, al sequestro di 78 tonnellate di prodotti ed all’accertamento di consumi fraudolenti per 37.743 tonnellate di oli minerali. Nella maggior parte dei casi le frodi nel settore sono state consumate mediante la destinazione di prodotti sottoposti a regime fiscale agevolato verso usi maggiormente tassati, per un’evasione complessiva di accise pari a 17 milioni.
Non meno rilevante sul piano strategico, per le implicazioni che ne derivano sulla finanza pubblica e sull’economia del Paese, è il contrasto a tutte le attività illecite che sottraggono risorse al sistema dei finanziamenti pubblici: si tratta di un vasto panorama di reati che minano il bilancio pubblico al pari dell’evasione fiscale e per questo sono meritevoli di analoghe strategie di contrasto.
L’azione svolta dalla Guardia di Finanza in Calabria a tutela della Spesa pubblica ha portato, anche nel 2012, al conseguimento di importanti risultati, a riscontro di efficaci metodologie operative e, al tempo stesso, a conferma della persistenza di tali fenomeni illeciti nella regione.
Per aver illecitamente ottenuto la concessione di finanziamenti comunitari, sono stati denunciati 201 soggetti responsabili di truffa aggravata per un importo complessivo di oltre 42 milioni, distinti in aiuti all’agricoltura e fondi strutturali destinati a favorire l’occupazione, l’insediamento e lo sviluppo di imprese. Una quota significativa di tali finanziamenti indebiti, pari a circa 8 milioni, è stata bloccata prima della sua erogazione, mentre agli autori delle truffe sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 40 milioni.
In materia di finanziamenti nazionali, sono state denunciate 2.865 persone che avevano fraudolentemente ottenuto finanziamenti per circa 27 milioni. Anche in questo settore si è riusciti ad intercettare una quota pari a circa 2,5 milioni bloccandone l’erogazione, mentre ai responsabili sono stati sequestrati beni per circa 75 milioni.
Sono stati inoltre eseguiti 128 interventi, d’iniziativa o su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per oltre 195 milioni di euro. Molti i casi segnalati alla Magistratura contabile: dall’illegittima corresponsione di retribuzioni a personale non regolarizzato, all’irregolare gestione dell’attività di libera professione medica intramuraria, alla responsabilità per danno connessa all’indebita acquisizione di finanziamenti pubblici.
Nell’ambito dei controlli sulle “prestazioni sociali agevolate”, definizione che comprende tutta una serie di sussidi economici o materiali (affitti agevolati, esenzione dalle tasse universitarie, accesso all’edilizia popolare, gratuito patrocinio, buoni libro, ecc.) forniti da diversi enti pubblici (regione, provincia, comune, università, ecc) in relazione alla posizione reddituale dei richiedenti, sono state individuate 771 persone le quali, mediante dichiarazioni non veritiere, avevano ottenuto benefici non spettanti da parte delle amministrazioni competenti: sono i cosiddetti “falsi poveri”, noti alle cronache per i tanti casi scoperti dalla Guardia di Finanza in tutto il Paese (14.980), i quali hanno beneficiato di agevolazioni ed esenzioni senza averne titolo, attestando capacità reddituali inferiori a quelle effettive.
Nell’ambito delle attività investigative svolte a tutela della spesa pubblica, ha destato particolare clamore l’esito di un’indagine conclusa nel corso dell’anno nella provincia di Cosenza, che ha portato alla scoperta di una considerevole frode in danno dell’INPS e all’individuazione di ben 4.098 falsi braccianti agricoli (operazione “Senza Terra”): una risposta concreta e decisa ad un fenomeno illecito che ha caratterizzato, per anni, molte aree del Sud e che ha inciso in misura consistente e sistematica sul bilancio dell’Ente.
Infine, si ricorda l’azione svolta da molti Reparti del Corpo per l’individuazione di quei soggetti (nel 2012 ne sono stati scoperti 163) che hanno percepito per anni le pensioni di congiunti deceduti, ovvero che hanno ottenuto con false attestazioni assegni sociali di sostegno ai redditi minimi, ovvero che hanno conseguito trattamenti assistenziali e previdenziali per infermità inesistenti: tutte posizioni e situazioni che, scoperte, hanno consentito agli Enti interessati di interrompere erogazioni indebite che gravavano sui bilanci della previdenza e di avviare i procedimenti di recupero delle somme illecitamente percepite.