Festival d’Autunno, l’emozione di Colella: “sul palco di fronte a mondo che mi appartiene”
È iniziato il conto alla rovescia per “Le metamorfosi”, lo spettacolo tratto dal romanzo di Apuleio che Francesco Colella porterà stasera in prima nazionale sul palcoscenico del Teatro Politeama, produzione del XX Festival d’autunno. Per lui non sarà un debutto come i tanti che nella sua carriera ha collezionato e continua a collezionare dividendosi perfettamente tra teatro, cinema e televisione.
«In questi giorni sono stato al Festival di Roma con un cortometraggio e due film – racconta l’attore, reduce dalle presentazioni dei film “Suspicious minds” di Emiliano Corapi e “Volare” di Margherita Buy, oltre che del corto “Corpo unico” di Mia Benedetta -, ma il mio pensiero era per lo spettacolo a Catanzaro».
La data al Politeama, per il Festival d’autunno, ha tutt’altro sapore per Francesco Colella che nel Capoluogo calabrese ci è nato e ha mosso anche i primi passi nel campo teatrale.
«I film li avevo girati – continua a spiegare -, dovevo solo onorare e festeggiare il lavoro già compiuto. Il teatro è diverso, ti prepari a un incontro dal vivo e, come nella vita, ogni incontro porta con sé un enigma, un mistero, un'aspettativa, un'imprevedibilità. Puoi prepararti, pettinarti, renderti decoroso, ma non basta...».
E poi, qui, ci sarà il confronto con il pubblico “di casa”: «Ho da donare una storia e cercherò di farlo al meglio, per entrare in una comunione con chi l'ascolterà, la vedrà. Sarà un patto di fiducia reciproca, un viaggio condiviso».
Ma non sarà uno spettacolo come tutti gli altri: «A Catanzaro il pubblico sarà un compagno di viaggio speciale –conferma -. A un attore è richiesto coraggio, almeno per quel tempo in cui gli è dato di stare in scena, ecco a Catanzaro dovrò dotarmi di un coraggio maggiore, perché dovrò governare l'emozione di stare sul palco del Politeama, di fronte a un mondo che mi appartiene, dove l'infanzia, l'adolescenza e la maturità mi assalgono coi loro ricordi, odori, paesaggi, volti, gesti... Ecco volti, soprattutto i volti che ho visto scolpirsi nel tempo e che amo».
Cosa vedranno gli spettatori che assisteranno alle Metamorfosi? «Vivrò una storia su quel palco che ha 2000 anni, che arriva da lontano – racconta Colella -. È la storia di un uomo che si trasforma in asino e mi farò asino per mostrare il mio volto umano, desiderando fortemente di ricevere il volto umano di chi il 4 novembre sarà lì, con me, in quel teatro di Catanzaro».
«Francesco Colella è tra i maggiori attori italiani del momento, non è di certo una scoperta – ha affermato il direttore artistico del Festival d’autunno, Antonietta Santacroce -. Abbiamo voluto inserirlo della ventesima edizione del Festival d’autunno perché è un attore straordinario, capace di interpretare personaggi molto intensi fra loro, ma con intensità impareggiabile. Inoltre riaverlo in città e sul palco del Teatro Politeama è un’occasione unica per vederlo in scena: Colella debutterà proprio a Catanzaro con uno spettacolo, prodotto dal Festival, che ha scritto insieme a Francesco Lagi, che ne cura anche la regia, tratto dal romanzo “Le metamorfosi” di Apuleio».
Il XX Festival d’autunno è realizzato dall’associazione Donne in arte con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical, la Camera di commercio e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina.