Malefix. Per gli inquirenti vicino alla cosca, scatta la confisca per imprenditore reggino
Nella mattinata si oggi gli uomini della polizia hanno confiscato il patrimonio mobiliare ed immobiliare, del valore di circa un milione di euro, in capo ad un imprenditore reggino che opera nel settore del commercio all’ingrosso di arredamento per uffici e negozi, Domenico Bruno, di 62 anni.
L’uomo era stato già arrestato dalla Squadra Mobile locale il 24 giugno del 2020 nell’ambito dell’operazione “Malefix” (QUI), per le ipotesi di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione. In particolare, all’imprenditore si contestava una tentata estorsione ai danni di un gestore di materiale di consumo per favorire la società che eseguiva i servizi di pulizia presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
Le successive indagini patrimoniali hanno portato gli inquirenti a ritenere che l’indagato, grazie alla sua presunta appartenenza alla cosca Libri, con i guadagni ottenuti dalla gestione di attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, sia riuscito ad accumulare un ingente capitale, considerato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, e che avrebbe reinvestito nell’acquisto di beni immobili, così da eludere la normativa antimafia.
Il sequestro, richiesto dal Questore di Reggio Calabria, Bruno Megale, sulla base delle risultanze investigative, corroborate dalla pronuncia del Tribunale della Libertà, aveva evidenziato all’Autorità giudiziaria una sperequazione finanziaria tra quanto dichiarato ed il patrimonio acquisito.
Così ed oggi, la Sezione Misure di Prevenzione del tribunale dello Stretto, ha disposto la confisca di dodici appezzamenti di terreno; di tre unità immobiliari; di una impresa individuale a Reggio Calabria che si occupa di progettazione e realizzazione di arredamento per interni; di due rapporti finanziari intestati rispettivamente alla moglie e alla figlia dell’imprenditore.
Con lo stesso provvedimento è stata anche disposta nei confronti dell’uomo la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni e che verrà eseguita a giustizia soddisfatta.