Operazione Malefix, sequestrati beni ad imprenditore ritenuto vicino alla cosca Libri
Avrebbe fatto parte di una associazione di stampo mafioso operante nella città di Reggio Calabria, ed è considerato molto vicino alla cosca dei Libri.
Con questa accusa, un imprenditore sessantenne, Domenico Bruno, era già arrestato ed era finito in carcere nell’ambito dell’operazione Malefix (QUI): secondo gli inquirenti avrebbe svolto attività “di ausilio e supporto” al clan nel recupero dei proventi delle estorsioni.
L’imprenditore, che opera nel commercio all’ingrosso di mobili per ufficio, avrebbe infatti tentato una estorsione in concorso con un’altra persone, ad un altro imprenditore che gestisce una società di fornitura di materiali: questi avrebbe dovuto versare una percentuale dei guadagni ad una azienda di pulizia operante presso gli ospedali riuniti di Reggio Calabria, ma le rimostranze e la resistenza della vittima avrebbero impedito il tutto.
Lo scorso 18 novembre, dunque, il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di prevenzione patrimoniale a carico del 60enne, stabilendo dunque il sequestro e la confisca dei beni riconducibili all’imprenditore.
I sigilli sono quindi scattati su tre unità immobiliari, altrettanti terreni e ad un’impresa individuale con relativo patrimonio; oltre che a diversi conti correnti, libretti di deposito, assicurazioni; il tutto intestato a vario titolo anche ai familiari.
Ad eseguire il provvedimento di sequestro, questa mattina, è stata la Divisione Polizia Anticrimine della Questura del capoluogo dello Stretto.