M5s. Cassazione mette fine alla querelle: Afflitto resta consigliere, rigettato ricorso Bausone
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Alessia Bausone, con un’ordinanza del 14 dicembre scorso, confermando l’esito dei due precedenti gradi di giudizio, e quindi escludendo l’assimilabilità delle funzioni apicali svolte all’interno dell’Asp di Crotone dal collega del Movimento 5 Stelle, Francesco Afflitto (ovvero di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo) e che secondo la ricorrente sarebbero state incompatibili con la sua elezione a Consigliere Regionale, da cui Afflitto avrebbe pertanto dovuto decadere a favore dell’ex compagna di partito, anch’essa candidata alle scorse elezioni e risultata prima dei non eletti.
Per gli ermellini, l’incarico ricoperto da Afflitto “comporta l’attribuzione di compiti di direzione ed organizzazione limitati alla struttura affidata … la quale costituisce soltanto un’area dell’Unità operativa complessa di Medicina Legale, a sua volta configurabile come un’articolazione del Dipartimento di prevenzione dell’Asp”.
Come spiega il legale del consigliere pentastellato, l’ordinanza sottolinea anche come Afflitto non operasse in piena autonomia, dal momento che i suoi compiti dovevano “essere svolti in funzione del conseguimento di obiettivi la cui fissazione non è demandata a lui stesso, ma al Direttore di Dipartimento” e che in alcun modo Afflitto, in qualità di medico necroscopo, avrebbero potuto condizionare il corpo elettorale.
L’epilogo in Cassazione scrive quindi la parola fine, ed in maniera definitiva, alla vicenda giudiziaria che è durata oltre due anni, e che ha visto soccombere Alessia Bausone in ogni grado di giudizio, “attesa la totale infondatezza delle sue argomentazioni, e riconfermare le tesi sempre sostenute dal Consigliere Afflitto, il quale ha accolto con grande entusiasmo la decisione della Suprema Corte”, ha ribadito il suo legale.