Pedopornografia, sextortion e cyberbullismo: bambini sempre più a rischio, social sempre più pericolosi
Seppure, e nel complesso, si registri una diminuzione dei casi, non sembra però ridursi il rischio per bambini e preadolescenti di essere oggetto di attenzioni sessuali da parte di adulti, mentre sono online, guardando i loro video preferiti e giocando ai videogiochi.
Le denunce relative ai casi di adescamento sul web, infatti, raccontano di un numero di casi in lieve flessione, più alto per le fasce di potenziali vittime che non superano i 13 anni: bambini e ragazzi che, evidenziano gli esperti, non dovrebbero avere accesso ai social e che dovrebbero essere puntualmente sorvegliati dai genitori, proprio perché particolarmente fragili per la tenera età.
Nell’anno in corso, ad esempio, si è rilevato un incremento di episodi di sextortion, considerato negli ultimi anni un evidente fronte di rischio per i minori.
In passato era appannaggio del mondo degli adulti, ma attualmente coinvolge frequentemente gli adolescenti, in particolare, in modo preoccupante, ragazzi tra i 15 e i 17 anni.
Dati allarmanti messi nero su bianco nell’ultimo resoconto della branca specialistica della Polizia che di questo si occupa con particolare attenzione e dedizione, ovvero la Polizia Postale e delle Comunicazioni anche per il tramite del Cncpo, il Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, che si occupa specificatamente delle prevenzione attraverso un costante monitoraggio della rete, con lo scopo, rilevante, di limitare la circolazione di foto e video a sfondo sessuale realizzati con l’utilizzo di minori di 18 anni.
Gli esperti informatici della “Postale”, nei soli ultimi dodici mesi, hanno visionato e analizzato una enorme mole di informazioni estratte da oltre 28 mila spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano appunto contenuti pedopornografici.
Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità. L’impegno e la preparazione delle donne e degli uomini della Polizia Postale hanno permesso, nel 2023, di denunciare più di 1200 persone.
L’ADESCAMENTO ONLINE
Entrando nel dettaglio del rapporto, ed analizzando “settore” per “settore” le attività svolte dagli esperti, si scopre ad esempio che nel 2023 sono lievemente calati i casi di adescamento on line, confermando però in larga parte il coinvolgimento di minorenni tra i 10 e i 13 anni.
“Infatti, la fascia dei preadolescenti è quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecno-mediate, 206 rispetto ai 351 casi totali” spiegano gli investigatori.
Persiste un lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di sotto i 9 anni, trend che sta diventando più consistente in seguito all’avvicinamento precoce agli strumenti informatici dei bambini più piccoli. I minori sotto i 9 anni, adescati in rete nel periodo di rifermento sono stati 31, pari al 9% dei casi trattati dalla Polizia Postale.
“Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti - evidenziano ancora gli investigatori agenti - più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età”.
IL CYBERBULLISMO
Un altro fronte caldo sul web è poi quello del cyberbullismo i cui dati, analizzati sempre dalla Polizia Postale, confermano anche qui una diminuzione di casi dovuta alla normalizzazione delle abitudini dei ragazzi, “ma – viene sottolineato - non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costante opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale così come da altre istituzioni e organizzazioni del terzo settore, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete”.
Nel 2023 sono stati trattati in tutto 284 casi di cyberbullismo; di contro, è stata registrata una flessione del numero dei minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, 104 rispetto ai 127 dello scorso anno.
LA SEXTORTION
Sempre nell’anno che volge al termine, è stato registrato un incremento dei casi di sextortion ai danni di minori, passando dai 130 del 2022 ai 136 registrati nel 2023.
Il fenomeno, che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, spesso fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.
Questo reato sta coinvolgendo sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati, come la vergogna e la frustrazione che si ingenera per la difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime magari legate ad una precoce sessualità. La maggior parte dei casi riguarda minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, e prevalentemente maschi.