Squillace, grande successo per la presentazione del libro “Calabria la prima Italia”

Catanzaro Tempo Libero

Dopo il successo dell’anteprima nazionale di Reggio Calabria, anche a Squillace ha destato tanto interesse e suscitato grande entusiasmo e persino emozione la presentazione del libro “Calabria la Prima Italia” che la scrittrice e storica americana Gertrude Slaughter ha pubblicato nel luglio 1939 negli Stati Uniti, presso l’Università del Wisconsin a Madison. Adesso, grazie all’interessamento dell’Università delle Generazioni di Badolato, alla traduzione italiana di Sara Cervadoro e alla molto pregevole edizione di Giuseppe Meligrana di Tropea, ognuno può leggere e gustare il tesoro che tale libro nasconde o evidenzia sulla storia che (nata in Calabria così come lo stesso nome “Italia”) ha avuto poi una così notevole importanza per tutto il mondo, in particolare per l’Occidente.

“La Calabria è un fenomeno, una sorpresa della storia e come tale andrebbe molto meglio indagata e conosciuta” ha affermato vigorosamente lo stesso relatore Salvatore Mongiardo, filosofo e direttore scientifico del Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia che la Città di Cassiodoro ha voluto istituire il 14 aprile 2021 con delibera di Giunta n. 26 per cercare di capire cosa sia avvenuto nella nostra regione prima ancora della cosiddetta gloriosa Magna Grecia, specialmente quando 3.500 anni fa re Italo è stato il primo a inventare e a realizzare la democrazia etica, un fatto determinante nella vita delle società antiche così come di quelle attuali. Anzi, è stato evidenziato pure da altri interventi, ancora di più oggi l’etica assume un valore maggiore e vitale visto il precipitare dell’umanità verso l’autodistruzione.

L’importante evento è stato aperto dal sociologo Franco Caccia, assessore alla programmazione e al turismo, alla presenza dell’assessore all’istruzione Mariella Trombetta, dell’editore Giuseppe Meligrana e di un pubblico assai attento e particolarmente motivato, costituito in prevalenza da protagonisti della cultura locale e regionale, come, ad esempio, il generale della Guardia di Finanza e attuale Commissario per la bonifica delle dismesse aree industriali di Crotone, Emilio Errigo; il direttore Franco Pòlito; lo storico e avvocato Giovanni Balletta; lo scrittore e docente Giulio De Loiro; il poeta Gaetano Drosi; il cantautore Pietro Cilurzo; l’organizzatore sportivo Felice Izzi; l’avvocato Vincenzo Nesci; il dottore Arcangelo Delfino e così via mentre tanti altri hanno seguìto l’evento in diretta social come il docente universitario Lorenzo Viscido da New York; l’ingegnere Ariel Battaglia dall’Argentina; la giornalista Vanessa Lanciano da Perth, la quale ha fatto sapere con orgoglio “sorrido ad ogni pagina che leggo” con ciò volendo evidenziare e significare come e quanto sia importante tale libro della Slaughter per i calabresi e gli italiani che vivono all’estero.

Adesso si spera che siano le istituzioni europee, nazionali, regionali e locali a rendersi protagoniste della diffusione e della valorizzazione di questo libro così prezioso per l’identità, la dignità e l’orgoglio dei calabresi e degli italiani, specialmente coinvolgendo le università e le scuole di ogni ordine e grado, ma anche tutti i nostri emigrati nel resto d’Italia e nel mondo e persino gli immigrati quali neo-italiani. Intanto si aspetta con interesse la prossima presentazione del volume che dovrebbe avere luogo nella Biblioteca Vincenziana in Davoli Marina, la quale nello scorso mese di giugno 2023 ha istituito lo Scaffale della Prima Italia utile a studenti e studiosi.

Si spera altresì che tale libro venga adeguatamente presentato principalmente a Catanzaro e a Lamezia Terme, così come in tutti quei luoghi presenti in modo assai esplicito e significativo tra le stupende pagine scritte devotamente da Gertrude Slaughter di cui è stato evidenziato il grande amore nutrito per la Calabria, ancora più appassionatamente di tanti altri famosi viaggiatori italiani ed esteri. Insomma, questa Calabria epica deve essere ancora di più riscoperta e conosciuta non soltanto perché sta alla base della civiltà umana, in particolare dell’Occidente, ma anche per favorire più concretamente il rilancio di una regione fin troppo ingiustamente dimenticata ed oltraggiata nel corso degli ultimi secoli.