Il bilancio dei Carabinieri: nel reggino reati giù del 6%, in un anno 150 mila emergenze

Reggio Calabria Cronaca

Ben 150 mila chiamate giunte al 112, senza considerare i contatti stretti con i presidi periferici, dai quali sono conseguiti interventi avvenuti tramite tutte le componenti operative sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni alle Gazzelle dei Nuclei Radiomobili.

Un delicato compito anche a cui i carabinieri sono stati chiamati attraverso un controllo costante della provincia, della circolazione stradale (sono state controllate circa 200 mila persone e oltre 145 mila mezzi.

Particolarmente intense sono state anche le verifiche nei fine settimana sulle principali arterie e in prossimità di locali notturni, così da ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada.

Concluso da poco il 2023, è dunque tempo di bilanci per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria che negli ultimi dodici mesi appena trascorsi sono stati impegnati in attività non solo di repressione dei fenomeni criminali, ma anche su quello della prevenzione.

“Quando parliamo di sicurezza - spiegano infatti dall’Arma - facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro, all'omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato”.

La “criminalità diffusa” e quella cosiddetta predatoria” in provincia, e seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività.

L’elevato numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza effettuati nel 2023, sono il segno di un’opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni locali.

Da qui i numeri eloquenti delle attività svolte nell’anno appena trascorso. Oltre a quelli riportati all’inizio, i Carabinieri, unico presidio di polizia sul 90% del territorio, hanno proceduto per più del 75% dei reati commessi nell’intera area e, insieme alle altre Forze dell’Ordine, hanno permesso di registrare una diminuzione di quasi il 6% dei delitti.

L’ARMA DELLA PREVENZIONE

La capillarità e la prossimità costituiscono l’anima dell’Arma, poiché garantiscono, al tempo stesso, sia una presenza effettiva, costante e percepibile dal cittadino, con le sue nove Compagnie, una Tenenza e le 89 Stazioni distribuite in tutto il territorio; sia uno strumento imprescindibile per il contrasto alla criminalità organizzata e alla ‘ndrangheta in particolare.

Nell’ambito alla prevenzione molta attenzione è stata riposta all’odioso fenomeno delle truffe agli anziani, col Comando che ha infatti organizzato quasi cento incontri nelle parrocchie e nei centri anziani, così da dare informazioni utili per difendersi dai raggiri, illustrando le principali tipologie e strategie utilizzate dai truffatori per carpire la fiducia delle vittime e raccomandando sempre di contattare il 112 in caso di necessità.

LA VIOLENZA DI GENERE

Sempre maggiore è l’impegno che anno dopo anno i militari pongono anche al contrasto alle violenze di genere e a tutti quegli eventi classificabili come “codice rosso”.

L’obiettivo è quello di contenere il numero dei reati sommersi, ovvero tutti quei comportamenti che, concretizzandosi molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono difficilmente individuabili.

Quest’anno, le attivazioni del cosiddetto “Codice rosso” sono state oltre 300 a riprova che tutti i militari reggini, come nel resto d’Italia, sono impegnati quotidianamente a fornire coraggio a tutte quelle persone che si trovano in difficoltà, cercando di trasmettere loro la consapevolezza che insieme si può uscire da situazioni di violenza.

L’AMBIENTE ED IL LAVORO

Sotto il punto di vista della tutela del lavoro, poi, i militari, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro, hanno eseguito quasi 140 controlli denunciando circa 60 persone. I controlli continueranno incessantemente al fine di minimizzare i rischi per i lavoratori.

Poderosa è stata anche la campagna di controlli ambientali in tutta la provincia, dove i Carabinieri hanno condotto INSIEME ai colleghi del comparto forestale e del Nucleo Operativo Ecologico oltre 80 servizi coordinati mirati alla prevenzione dell’ecosistema provinciale, deferendo quasi una cinquantina di persone.

LA SICUREZZA ALIMENTARE E SANITARIA

Infine, non sono mancati controlli sulla sicurezza sanitaria e alimentare. Durante l’anno appena trascorso, i militari del Comando Provinciale ed i colleghi del Nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno eseguito quasi 50 controlli denunciando all’autorità giudiziaria reggina circa cinquanta persone.

Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale, come già ampiamente illustrato dalla Procura della Repubblica, ha svolto attività investigativa con tutte le componenti operative dipendenti, coordinate dall’Autorità Giudiziaria e orientate sinergicamente a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali tra cui il Ros, Raggruppamento Operativo Speciale, i Cacciatori di Calabria, il Nucleo Anti sofisticazioni, il Nucleo Operativo Ecologico, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il Nucleo Ispettorato del Lavoro e il Comparto Forestale.

Al riguardo, significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini denominate Hybris, Eureka, Fake Farm, Parepidemos, Aeternum e Smart Delivery.

Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che - a vario titolo - sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative.