12 anni dalla scomparsa di Nicola Papisca: una messa coi suoi ragazzi della Volanti
Cos’è il ricordo senza una riflessione, un fiore, un momento, ma è anche il pensiero che accompagna sempre, che dà malinconia, che si trasforma e si evolve, rimanendo sempre grande e profondo.
Dodici anni da quel triste 16 gennaio 2012, dalla prematura scomparsa di Nicola Papisca. E Martedì 16, alle 16.30, presso la Chiesa di San Francesco da Paola al Corso, di Reggio Calabria, quasi di fronte alla Questura, come ogni anno sarà celebrata la messa in memoria del compianto sovrintendente capo a riposo della Polizia di Stato.
Anche quest’anno i colleghi della Seconda Sezione Volanti e tanti suoi amici lo vogliono ricordare, con un appuntamento divenuto ormai consueto, per tutti coloro che lo hanno apprezzato e gli hanno voluto bene; non a caso in molti partecipano a questo momento di preghiera a lui dedicato.
Era un pomeriggio soleggiato, quando la triste notizia si rincorse, in quella giornata calda ed atipica per gennaio, in tanti accorsero lì dove Nicola si sentì male e dove in pochi istanti lasciò la sua esistenza terrena.
Tutti, increduli e spaesati, dovevano fare i conti con l’accettazione dell’imponderabile e con ciò che ti pone prepotentemente davanti alla realtà ferma e dura.
Come sempre, i suoi ragazzi della Seconda Sezione vogliono rammentare come Nicola, ormai non più giovanissimo, abbia prestato servizio sulle Pantere, sino al suo pensionamento, col turno in quinta, notte su notte, intervento su intervento, dopo 40 anni in Polizia.
Figura trainante e coinvolgente, era in grado di infondere fiducia in tutti, anche nei momenti maggiormente complicati e difficili del duro lavoro sulle Volanti. E tutti possono immaginare quanto sia complicato il lavoro sulle auto del 113: ma Papisca era lì pronto, sereno, ironico, a tratti fatalista, allontanando il pensiero del pericolo e dell’imprevisto.
Nicola Papisca era ritornato a Reggio Calabria dopo una lunga esperienza alla Digos di Milano, poliziotto prodigo ed uomo generoso dal dolce sorriso, carico di umanità ed umorismo.
Ancor oggi, quanti hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, raccontano aneddoti ed episodi che lo hanno visto protagonista grazie al suo carattere gioviale e altruista.
La sua fedeltà all’Istituzione della Polizia, i valori che egli ha difeso e trasmesso ed il suo ricordo rimangono ancora vivi tra i “suoi ragazzi” della Seconda Sezione del Nucleo Volanti. Rendendolo un esempio di servitore umile, leale ed onesto.