False attestazioni ed estorsioni per ottenere i permessi di soggiorno: cinque arresti
Cinque persone sono state arrestate dagli agenti di Polizia di Cosenza a seguito di un blitz avvenuto questa mattina, alle prime luci dell'alba (QUI), su richiesta della Procura Locale.
Si tratta di due cosentini, Luigi Altimari, di 49 anni, e Gianfranco Barberio, di 63; e di tre pakistani, Nadeem Arif, di 43 anni, Muhammad Basharat, di 56, e Iftikhar Ahmad, di 47; accusati di favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio italiano, mentre su uno di loro pende anche l'ipotesi di estorsione a danno di alcuni connazionali.
Questa la conclusione di una articolata indagine avviata nel maggio del 2021, quando, nella centralissima Piazza Bilotti del capoluogo bruzio si verificò una rissa tra alcuni cittadini extracomunitari: si trattava di venditori ambulanti (per lo più abusivi) in competizione per accaparrarsi alcuni spazi pubblici.
Secondo quanto ricostruito successivamente, la lite sarebbe nata dal fatto che alcuni dei venditori avrebbero occupato degli spazi senza averne il "permesso".
Questi, infatti, avrebbero dovuto corrispondere una somma di denaro ad uno degli indagati, che avrebbe preteso una cifra giornaliera per far piazzare gli ambulanti, ma al loro rifiuti ne sarebbe nata prima una discussone e poi la lite.
Da questo episodio, debitamente approfondito dalla Questura di Cosenza, è stato possibile ricostruire quello che viene descritto dagli investigatori come un ben più articolato sistema volto non solo alla gestione dei venditori ambulanti e dei loro spazi, ma anche all'ottenimento del permesso di soggiorno tramite false dichiarazioni ed attestazioni.
Il tutto sarebbe stato gestito da tre soggetti - un commerciante, un commercialista ed un extracomunitario - che avrebbero garantito documenti di lavoro fittizi. Ovviamente dietro compenso.
Così facendo, gli extracomunitari - di fatto impossibilitati ad ottenere lecitamente il permesso, in quanto clandestini o richiedenti protezione - dimostravano di avere un rapporto di lavoro in essere ottenendo così illecitamente i permessi di soggiorno. Un sistema ben rodato che avrebbe fruttato all'organizzazione circa 5 mila euro per ogni soggetto.
Al termine delle indagini è dunque scattato il blitz, che ha portato all'arresto della cinque persone eseguito tra Cosenza, Rende e Biella: tutti sono finiti ai domiciliari.