L’intelligence come strumento di democrazia: lezione di Caligiuri a Pedagogia dell’Antimafia

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Mario Caligiuri

Intelligence strumento di democrazia: un’interpretazione pedagogica” è il tema della lezione che Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence (Socint), terrà domani, lunedì 12 febbraio, alle 14 presso l’aula Ventura (cubo 18/B, piano terra) dell’Università della Calabria nell’ambito delle attività del progetto di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società.

L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Rossana Adele Rossi, coordinatrice del Corso di Studio Unificato in Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche dell’ateneo, e prevede l’introduzione ai lavori di Giancarlo Costabile, docente della disciplina di Antimafia.

Mario Caligiuri è tra i massimi esperti europei di intelligence, autore di questa voce sull’Enciclopedia Treccani e fondatore del primo master sul tema nell’accademica italiana.

L’obiettivo del seminario – rivolto soprattutto ai laureandi di Scienze dell’Educazione – è portare stabilmente nei percorsi di studio le recenti ricerche in materia di intelligence sviluppate dalla Socint negli ultimi anni, che dimostrano la validità metodologica per le scienze umane e sociali delle procedure di selezione ed elaborazione delle informazioni.

L’intelligence, infatti, serve, come spiega Mario Caligiuri, "per contestualizzare e connettere diversi eventi, analizzare sistemi avanzati cogliendo i punti integri e quelli da proteggere, infine ci permette di distinguere le intenzioni, evitando di cadere nella trappola del “segnale forte” che serve a coprire, nella realtà, una moltitudine di “segnali deboli” che sono, al di là di ciò che potrebbe a prima vista sembrare, il dato rilevante".

L’intelligence, declinato da questa prospettiva umanistico-sociale, si pone come strumento essenziale per difendere la democrazia dalle sue stesse degenerazioni. Nello specifico delle analisi, la riflessione seminariale toccherà i temi della formazione delle élite, della disinformazione sistemica, del ruolo dell’educazione per costruire una rinnovata responsabilità sociale di cittadinanza attiva.