Inchiesta Tramonto e Blue Call, rideterminata la pena per Umberto Bellocco: da 21 a 14 anni
La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha rideterminato la pena inflitta nei confronti di Umberto Bellocco (40 anni) da 21 a 14 anni di reclusione.
I giudici hanno accolto l’incidente d’esecuzione proposto dai suoi legali, gli avvocati Giacomo Iaria, Davide Vigna ed Agatina Fortugno, che avevano chiesto l’applicazione della disciplina del reato continuato nei confronti del 40enne rosarnese.
A quest’ultimo era stata notificata, nel dicembre 2022, un’altra ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Blu Notte” (QUI), inchiesta che fece luce sull’attuale operatività della cosca reggina dei Bellocco, e per questo gli era stato applicato il regime detentivo del 41bis, ovvero il carcere duro, in relazione alla condanna scaturita dalla precedente indagine Blue Call (QUI), nel cui ambito era stato condannato dal Tribunale Collegiale di Milano a 9 anni di reclusione, oltre che per la condanna comminatagli dal Gup di Reggio Calabria nell’operazione “Tramonto” (QUI) (una pena a 12 anni di carcere).
I legali di Bellocco hanno quindi voluto dimostrare una coincidenza del disegno criminoso tra i reati contestati dall’autorità giudiziaria milanese e quelli che hanno portato alla condanna nel corso del procedimento tenutosi in Calabria, ed in particolare la riconducibilità delle vicende relative alla gestione del call center Blue Call di Cernusco sul Naviglio agli interessi della cosca Bellocco, la cui operatività era stata oggetto d’indagine nel procedimento Tramonto.
La Corte d’Appello reggina, recependo Le argomentazioni difensive, ha pertanto riconosciuto la disciplina del reato continuato ricalcolando la pena complessiva da scontare, che inizialmente era di 21 anni.