Sogas, la Corte di Strasburgo ammette il ricorso dei dipendenti della società fallita
"La Corte di Strasburgo, che ha già deciso lo scorso anno una ventina di cause contro l’Italia e condannato il Governo a risarcire i danni morali e a pagare i crediti vantati da fornitori e dipendenti di altrettante società partecipate dichiarate fallite, ha appena ammesso il ricorso proposto da 40 lavoratori di Sogas Spa con il patrocinio dell’avvocato Francesco Verri, dell’avvocata Viviana Schirripa (rispettivamente partner e associata dello studio legale globale Ontier, in Italia presente a Roma, Milano e dal 2023 anche a Crotone) e dell’avvocata Maria Surace".
E' quanto comunica la sopracitata avvocato Maria Surace.
"L'organo giurisdizionale internazionale, si ricorda, ha il potere di condannare gli Stati membri al pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione ma può anche intervenire facendo gravare sul Governo i debiti delle società controllate inadempienti o dichiarate fallite", ha continuato.
"Su tali presupposti, sono partiti quasi duecento ricorsi introdotti dallo stesso avvocato Francesco Verri per il recupero di centinaia di milioni di euro. Alcuni sono stati già accolti, altri saranno decisi a breve. Nelle cause definite, la Corte ha proposto al Governo e ai ricorrenti un accordo secondo cui Roma dovrà imporre agli enti locali di pagare i crediti congelati o che sembravano perduti. Entro la stessa scadenza, il Governo dovrà liquidare anche i danni morali", ha precisato l'avvocato.
"Se lo Stato non rispetterà l'impegno assunto, sarà condannato a pagare i crediti al posto degli enti periferici perché l’inadempimento è considerato una violazione dei diritti fondamentali dell’individuo: il diritto di proprietà e, nel caso di mancata esecuzione di un decreto ingiuntivo o di una sentenza, il diritto al giusto processo", ha concluso Surace.