Demenza e AI: esperti a confronto all’Unical per realizzare strumenti diagnostici
Secondo i dati epidemiologici dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella popolazione superiore a 65 anni di età la prevalenza della demenza di Alzheimer (DA) è pari al 4.4%.
In accordo con questi dati, in Calabria (1.855.454 residenti; dati Istat 2023) si calcola che circa 20mila soggetti sono attualmente affetti da DA, di cui oltre 7mila sono presenti nella provincia di Cosenza dove l’Istat documenta il più alto indice di invecchiamento della popolazione calabrese.
Recentemente, uno studio osservazionale retrospettivo condotto per due anni su di una popolazione di 298mila soggetti, di cui oltre 84mila di età superiore ai 60 anni, ha dimostrato come una gran parte di questa popolazione giunga alla diagnosi di demenza con un colpevole ritardo (Mini Mental State Examination [MMSE] <20 indicativo di demenza moderata/severa), presenta una scarsa aderenza alla terapia cognitiva ed un eccessivo uso di farmaci neurolettici e antidepressivi fuori dalle indicazioni autorizzate (off label), con peggioramento del deterioramento cognitivo ed incremento del rischio di precoce istituzionalizzazione e morte.
Un primo workshop sulla demenza ed intelligenza artificiale che si terrà il prossimo giovedì 29 febbraio all’Unical di Rende, è l’avvio di una discussione tra esperti per realizzare strumenti diagnostici di semplice impiego, utili da un lato per raggiungere più precocemente la popolazione a rischio e dall’altro per individuare tutti quei pazienti sottoposti a trattamenti farmacologici inappropriati e notoriamente pericolosi per la stessa sopravvivenza dei pazienti.