La droga calabrese in Sicilia: la coca trait d’union tra Cosa Nostra e ‘Ndrangheta

Reggio Calabria Cronaca

Cosa Nostra siciliana e la ‘ndrangheta calabrese, o quantomeno soggetti ad essa legati, avrebbero intessuto rapporti sempre più stretti nel business della droga.

Importanti quantitativi di cocaina e hashish approvvigionati dalla ‘ndrina dei Longo di Polistena, nel reggino, e che una volta partiti dalla nostra regione andava ad alimentare le piazze di spaccio dell’isola, in particolare nel territorio di Gela, grazie all’attività della criminalità organizzata locale e catanese.

Parliamo di fino a due chili di coca che poteva raggiungere settimanalmente il mercato siciliano, per un giro d’affari stimato in milioni di euro.

È quanto viene fuori dall’operazione Ianus, scattata all’alba di stamani quando mezzo migliaio di uomini della polizia di Stato, diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito cinquantacinque misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Caltanissetta facendo scattare le manette per trentadue gelesi, quattro catanesi, altrettanti palermitane, dodici agrigentini e tre reggini, in Calabria.

Le accuse contestate sono infatti di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di stupefacenti; aggravati dalla disponibilità di armi (anche da guerra) e di esplosivi. Eseguito anche il sequestro preventivo di una villa con piscina a Gela e di un’auto di grossa cilindrata.

I DUE GRUPPI GELESI

Le indagini sono scattate circa sei anni fa, nel 2018, ed hanno messo sotto la lente proprio gli interessi nel gelese della mafia siciliana. Secondo gli inquirenti sarebbero esistiti due gruppi in seno allo stesso clan, i Rinzivillo e gli Emmanuello, facendo emergere gli investimenti, importanti, nella realizzazione di serre per la coltivazione di marijuana, stupefacente utilizzato poi per essere scabiato dai reggini e catanesi con altri tipi di droga.

Nel corso dell’operazione un soggetto messinese è stato arrestato a Rosarno (nel reggino) dopo tre mesi di latitanza. Da questa indagine è emersa l'attività di un gruppo criminale del rione di Camaro che gestiva lo spaccio di cocaina, marijuana e crack, che ha portato all'arresto di quattro persone e al sequestro di circa cinquanta chili di droga, oltre che di armi e munizioni. Il clan si riforniva di droga dalla Calabria, dove tre persone sono finite in arresto (nel reggino).

L'OPERAZIONE

L’operazione è stata dagli uomini della Polizia di Stato che hanno anche effettuato delle perquisizione a carico di tutti gli indagati e dei luoghi nella loro disponibilità per ricercare armi e droga.

Alla complessa attività stanno partecipando oltre alla Squadra Mobile di Caltanissetta, anche gli Uffici della Sisco di Caltanissetta e del Commissariato di Gela.

Inoltre sono impiegati gli operatori delle Mobili di Catania, Agrigento, Palermo, Enna, Trapani, Siracusa, Ragusa e Padova, delle Sisco di Venezia, Messina, Catania e Palermo, del Reparto Volo di Palermo, dei Reparti Prevenzione Crimine di Catania, Palermo, Vibo Valentia, Cosenza e Siderno, delle Unità Operative di Pronto Intervento di Napoli e Palermo, delle Unità Cinofile di Catania e Palermo, del Servizio Polizia Scientifica di Roma, del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Palermo e Caltanissetta.

Per garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, considerata la complessa attività di Polizia Giudiziaria che sta interessando decine di persone, il Questore di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, ha emesso una specifica ordinanza impiegando altri 50 uomini in servizio di Ordine Pubblico.