Premio “Catanzaro Nostra”, giovedì i riconoscimento a chi valorizza il patrimonio cittadino
Un premio dedicato a coloro che contribuiscono all'arricchimento e alla tutela del Patrimonio culturale della città di Catanzaro. Una scelta, quella dell’associazione Italia Nostra del capoluogo di regione, che vuole essere ulteriore testimonianza dell'impegno costante nel valorizzare e promuovere la bellezza e il rispetto del bene comune, coinvolgendo la comunità locale a partecipare attivamente alla tutela di ciò che rende unica “Catanzaro nostra”.
Le finalità e le modalità del premio sono state illustrate dalla presidente della sezione cittadina, Elena Bova, dal vice presidente Aldo Ventrici, dalla tesoriera Maria Teresa La Vitola e dalla componente Marisa Gigliotti.
La cerimonia di conferimento del Premio si svolgerà giovedì prossimo, 21 marzo, alle 18, nella Sala “Gissing” del Complesso Monumentale San Giovanni.
“Italia Nostra – ha spiegato Elena Bova, presidente della sezione territoriale - è un’associazione nazionale, forse unica paladina dell’attuazione dell’articolo 9 della Costituzione della Repubblica che impegna la comunità a promuovere la cultura tutelando le nostre bellezze, da quella paesaggistiche a quelle storiche e monumentali. A Catanzaro e nel territorio circostante abbiamo a cuore la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, il paesaggio insieme alle tradizioni storiche della città, che sono il patrimonio più importante che abbiamo”.
“Abbiamo istituito un premio che si chiama ‘Catanzaro Nostra’, – ha aggiunto - per sottolinearne l’appartenenza alla città, l’amore che noi portiamo verso di essa, perché nell’opera che quotidianamente svolgiamo per adempiere ai nostri compiti e per onorare i nostri principi abbiamo avuto accanto alcune persone che si sono distinte nell’anno 2023 per avere in vario modo contribuito chi a tutelare la bellezza del paesaggio, chi a riconoscere con atti concreti meriti ad artisti della nostra città, chi a tutelare la bellezza e la storia delle nostre antiche arti, chi da giovane si impegna alla tutela dell’ambiente e per i diritti civili, chi ricorda con arti visive le nostre tradizioni, chi c’è stato accanto per assisterci nelle nostre battaglie civili, per esempio gli avvocati che ci hanno supportato nel difendere la scuola della Maddalena dalla demolizione”.
“Le battaglie spesso rimangono isolate – ha concluso Bova -. Vorrei che lo stesso orgoglio civico che c’è per il calcio ci fosse per i beni comuni in cui viviamo ogni giorno. Le rinascite non possono essere affidate alle sole amministrazioni ma devono avere protagonisti i cittadini, ciascuno per il suo”.
“Il premio – ha spiegato invece il vicepresidente Aldo Ventrici - si struttura in diverse sezioni secondo il tipo di tutela esercitata, tipologia contemplata nel nostro statuto. Le sezioni riguardano arte cultura tradizioni spettacolo ambiente, tutte materie legate alla città di Catanzaro e in ciascuna di esse abbiamo individuato persone, che naturalmente non fanno parte del nostro direttivo, che operano in città che hanno agito per la loro promozione e pertanto meritevoli di riconoscimento pubblico”.
“Lo scopo è anche quello di ampliare la platea delle persone interessate a creare cultura diffusa, cosa per la quale ciascuno può contribuire. Finora – ha considerato ancora Ventrici - la nostra associazione è forse poco conosciuta, è uno dei temi di cui discutiamo spesso nella nostra sezione. Abbiamo poco appeal presso la cittadinanza, forse perché ci siamo mossi senza grosso clamore in ambiti spigolosi con azioni insistenti verso l’Amministrazione comunale, verso la Soprintendenza con la quale abbiamo avuto anche momenti di attrito. Certo curiamo anche l’aspetto della convivialità, con gite e cene sociali, ma fondamentalmente svolgiamo lavoro duro nei vari ambiti”.
Il vicepresidente ha poi riferito che in particolare, ma non solo, si premieranno anche alcuni legali “proprio perché hanno prestato gratuitamente la loro assistenza, ben sapendo che una sezione territoriale come la nostra non dispone di capitali sufficienti a sostenere le spese dei ricorsi, che ormai sono tanti, a iniziare dalla Maddalena, o per il riconoscimento del valore storico della Caserma Triggiani che nel frattempo ne era stata dichiarata priva pur trattandosi un monastero del XVI secolo, ora ci stiamo occupando dell’Ospedale civile vecchio, monastero di Sant’Agostino del XVI secolo, curiamo la tutela di interi quartieri della città per i quali stiliamo relazioni che mandiamo alle sedi competenti, siamo stati anche auditi in Commissione parlamentare sul ponte di Messina, insomma è un’attività corposa, densa di significato. Perciò ringraziamo chi ci sta vicino gratuitamente”.