Epmr, il Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri espande i suoi confini
L'Ente Parchi Marini Regionali per la Calabria comunica una significativa modifica alla legge regionale numero 9 del 21 aprile 2008, che ha istituito il Parco Marino Regionale "Riviera dei Cedri".
La modifica, sancita con la legge regionale numero 13 del 18 marzo scorso, apporta sostanziali cambiamenti al territorio protetto, non solo ampliando i confini del parco, ma aprendo nuove frontiere nella conservazione della biodiversità marina.
Fino ad ora, il Parco Marino "Riviera dei Cedri" ha custodito gioielli naturali come le isole di Cirella e Dino, lo scoglio della Regina ad Acquappesa e sorprendenti fondali marini. Tuttavia, era giunto il momento di ampliare questo prezioso patrimonio naturale. Con un'estensione, verso Nord, fino alla Zsc "Fondali Isola di Dino-Capo Scalea" e, verso Sud, fino alla Baia di Carpino – Ajnella, il Parco abbraccia ora un territorio ancora più vasto e ricco di tesori naturali.
Le modifiche alla legge regionale comprendono l'estensione dei confini del parco ai comuni di Scalea e San Nicola Arcella e l'aggiornamento della sua mappa. Ma c'è di più! Il Parco Marino "Riviera dei Cedri" include anche le aree delle Zsc "Fondali di Capo Tirone" e "Scogliera dei Rizzi", garantendo la protezione di habitat marini unici e preziosi.
"Questa importante modifica è un passo fondamentale per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale," dichiara il Commissario Straordinario dell'EPMR, Raffaele Greco, sottolineando l'importanza della tutela dei nuovi siti inclusi dalla legge regionale, riconosciuti per il loro notevole valore in termini di biodiversità.
La Baia di Carpino – Ajnella si caratterizza, in particolare, per gli ambienti sommersi, che presentano fondali e tratti di costa di rilevante interesse, per le loro caratteristiche naturali, geomorfologiche e fisiche. La secca antistante l’Ajnella arriva fino alla baia del Carpino e si estende fino alla profondità di circa 22 metri. Il tratto di costa è ricco di Posidonia oceanica e vanta una diffusa presenza di Pinna nobilis e di Gorgonie, formazione corallifera. Mentre l’area della Grotta dell’Arcomagno rappresenta un geosito di interesse scientifico, paesaggistico e didattico-escursionistico. La grotta trae origine dal processo di erosione marina di un promontorio di roccia calcarea di tipo dolomitico, di età triassica, ed è caratterizzata da una piccola spiaggia ciottolosa e una sorgente d’acqua. La laguna, a forma di mezza luna, protetta da un arco in pietra che si erge fino a 20 metri di altezza, offre panorami mozzafiato. La presenza di fori di litodomi e una superficie d’abrasione, ricoperta da sabbie e conglomerati di probabile origine marina, oltre alla storia leggendaria della grotta del Saraceno e dell'Arco di Enea, rendono questo luogo unico.
Con la presente legge di ampliamento, l’area del Parco passa da una estensione di 485,4 ettari a un’estensione di 877,4 ettari.
Questo ampliamento riflette l'impegno costante della Regione Calabria e dell'Ente Parchi Marini Regionali nell'assicurare la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico della Riviera dei Cedri.”
È certamente un altro passo in avanti, per la nostra regione, una nuova opportunità per proteggere e valorizzare le meraviglie naturali che ci circondano.
Una ulteriore motivazione per portare avanti i numerosi progetti messi in cantiere, nelle aree dei Parchi marini e delle Zsc affidate all’Ente, dai campi boe, per l’ancoraggio e le immersioni, alla cartellonistica e segnaletica, dalla sentieristica, al miglioramento della fruizione sostenibile, dall’aggiornamento del censimento di flora e fauna, alla elaborazione dei Piani e dei Regolamenti.