Traffico internazionale di droga: dall’Ecuador a Salerno con l’aiuto della ‘ndrangheta
Farebbero parte di una associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti anche a livello internazione i 15 soggetti indagati dalla Procura e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, accusati anche di furto, ricettazione e minacce, e sottoposti questa mattina ad altrettante misure cautelari da parte dei Carabinieri, in attesa della conclusione delle indagini.
Secondo il gip le indagini avrebbero permesso non solo di acclarare come il porto si Salerno sia oramai diventato il principale hub nazionale per l'importazione di droga dal Sudamerica, ma anche la collaborazione tra gruppi criminali di origine campana con le cosche di 'ndrangheta calabresi: circostanza confermata con quest'ultimo blitz, che avrebbe fatto emergere una sorta di collaborazione con il clan degli Alvaro di Sinopoli, nel reggino.
Tutto nasce dal sequestro di 220 chili di cocaina scoperto - nel 2023 - in un container proveniente dall'Ecuador e sbarcato nel porto di Salerno da una nave battende bandiera libanese. Il carico sarebbe stato gestito da due Franco Volpe e Cataldo Esposito, con il diretto interessamente della famiglia Alvaro.
Una parte della droga infatti sarebbe dovuta andare ai fratelli Nicola e Francesco Alvaro, in quanto finanziatori dell'importazione ed acquirenti, mentre il resto sarebbe toccato a Carmine Ferrara in qualità di intermediatore e dei collaboratori Salvatore Rocco, Fortunato Marafioti e Errico D'Ambrosio. Proprio quest'ultimo sarebbe il delegato della cosca calabrese in territorio salernitano.
Sempre nel 2023 era stato intercettato un altro carico - questa volta di marijuana - da oltre una tonnellata, occultato sempre all'interno di un container ma proveniente da Montreal tramite un'azienda di import-export operante a Poggiomarino. In questo caso, secondo l'accusa, sarebbero coinvolti Antonio Malafronte in qualità di contitolare della società che ha gestito il carico, e Michele Annunziata, organizzatore della spedizione finanziata da Giuseppe Gargiulo e Franco Volpe.